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...E alla fine arriva Eric Gobetti: "Pesce d'aprile" a Rivarolo Canavese

Dopo le contestazioni, la lezione sulle foibe si è tenuta in un clima di confronto civile. A vincere è stata la scuola

E alla fine arriva... Eric Gobetti

E alla fine arriva... Eric Gobetti

A Rivarolo Canavese, nell’aula magna dell’IIS Aldo Moro, è accaduto ciò che dovrebbe sempre accadere quando si parla di scuola: si è ascoltato, si è chiesto, si è discusso. Martedì 1° aprile si è tenuto l’incontro con lo storico del ‘900 Eric Gobetti, figura di riferimento per lo studio del confine orientale italiano e autore di saggi che da anni alimentano il dibattito pubblico sul tema delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata.

Una conferenza rivolta alle classi quinte dell’istituto, organizzata dal Dipartimento di Filosofia e Storia, che nelle scorse settimane era finita al centro di una polemica politica che aveva costretto la scuola a rinviare l’appuntamento inizialmente previsto per l’11 marzo. La contestazione era arrivata da ambienti vicini a Fratelli d’Italia, che avevano messo in discussione la legittimità dell’invito a Gobetti, accusandolo di parzialità. Il rinvio aveva innescato un acceso dibattito pubblico, aprendo una riflessione ampia sull’autonomia scolastica, il ruolo degli insegnanti nella programmazione didattica e i limiti dell’ingerenza politica nei contenuti culturali.

Istituto Aldo Moro di Rivarolo Canavese

Ma martedì 1° aprile, davanti a una platea di studenti attenti, curiosi, partecipi, il confronto si è finalmente svolto. E senza alcun problema. Lo ha confermato la dirigente scolastica Cosetta Borelli, che ha parlato di “clima tranquillo e partecipato”, aggiungendo che gli studenti “hanno proseguito il dialogo anche oltre l’orario, durante l’intervallo, segno dell’interesse reale e maturo verso il tema”.

Una lezione che si è trasformata in spazio di ascolto e confronto, come ha evidenziato lo stesso Gobetti: “Con gli studenti c’è stato un confronto molto bello. Sono stati attenti, curiosi, pronti a fare domande. Alcuni con opinioni diverse hanno colto l’occasione per confrontarsi, ed è una cosa che ho molto apprezzato”.

Il contenuto dell’incontro ha toccato uno dei nodi più sensibili della memoria italiana, quello del confine orientale, della complessità storica del secondo dopoguerra, delle responsabilità e dei dolori reciproci. E lo ha fatto con il linguaggio della scuola: la complessità, lo studio, il dubbio, la ricerca. Non quello della semplificazione mediatica o dello scontro ideologico. “È stata una bella esperienza, anche se resta l’amaro in bocca per i tentativi di censura”, ha commentato Gobetti. “La scuola di Rivarolo ha tenuto alta la testa, ma non sempre purtroppo va così”.

In un momento storico in cui la polarizzazione domina il dibattito pubblico, l’incontro all’IIS Aldo Moro rappresenta una lezione di democrazia. Non tanto per quello che Gobetti ha detto, ma per il fatto stesso che sia stato possibile ascoltarlo, interrogarlo, discuterne. La scuola, quando funziona, non ha paura della complessità. E nemmeno del dissenso. E stavolta ha vinto

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