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11 Marzo 2025 - 18:01
Foibe e libertà di insegnamento a Rivarolo Canavese: interviene anche il parlamentare PD Mauro Berruto
La scuola dovrebbe essere il luogo del confronto, della formazione critica e della crescita intellettuale. Eppure, a Rivarolo Canavese, un incontro sulla tragedia delle foibe con lo storico Eric Gobetti, promosso dall’Istituto “Aldo Moro”, è stato improvvisamente annullato, scatenando una tempesta politica e istituzionale.
L’evento, inizialmente approvato dal dipartimento di storia e filosofia dell’istituto, è finito nel mirino di un esponente della Regione Piemonte, il consigliere Roberto Ravello (Fratelli d’Italia), che ha manifestato pubblicamente il proprio dissenso. Da quel momento, si sarebbero susseguite numerose chiamate da parte dell’ufficio scolastico regionale alla dirigente scolastica, sollevando dubbi su possibili pressioni politiche.
Dopo un primo tentativo di mediazione – con la proposta di invitare un secondo storico per ampliare il dibattito – l’incontro è stato comunque cancellato. Un annuncio arrivato però non dalla scuola, bensì dallo stesso esponente politico che aveva contestato l’evento. In un post pubblicato a scuola chiusa, Ravello ha scritto che “vincono gli studenti e la storia”, anticipando di fatto una comunicazione ufficiale che ancora non era stata diffusa.
L’episodio ha sollevato l’indignazione di molti, tra cui il parlamentare Mauro Berruto (PD), che ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ponendo quattro domande chiave:
Il caso di Rivarolo non è un semplice episodio locale, ma un segnale allarmante che interroga sul rispetto dell’autonomia scolastica e della libertà di espressione. Il rischio, come ha sottolineato lo stesso Berruto, è che la democrazia non venga minata da un colpo improvviso, ma da una progressiva erosione della pluralità delle idee e della possibilità di ascoltare voci diverse.
Ora il dibattito si sposta su un altro fronte: il recupero dell’evento in un luogo pubblico e aperto alla cittadinanza. Un’opportunità per riaffermare il diritto a una memoria condivisa, lontana da censure e condizionamenti.
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