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03 Aprile 2025 - 14:57
Oltre 1.200 firme raccolte per il bacino di laminazione del Rio Fossasso
I cittadini di Montanaro hanno recentemente dimostrato un forte impegno civico raccogliendo 1.219 firme a sostegno della realizzazione di un bacino di laminazione sul Rio Fossasso. Si tratta di un risultato significativo, soprattutto se si tiene conto del fatto che la popolazione complessiva del comune piemontese è pari a 4999 abitanti. Questa iniziativa, promossa dal Comitato Pro-Alluvionati guidato da Wolgher Molinari, evidenzia la crescente preoccupazione dei cittadini riguardo al rischio idrogeologico che minaccia il territorio. La petizione, avviata nel novembre 2024, ha visto una partecipazione trasversale, coinvolgendo cittadini di tutte le età, e le firme raccolte sono state consegnate al Comune il 3 febbraio 2025.
Montanaro ha una storia segnata da eventi alluvionali devastanti, con episodi significativi nel 1994 e nel 2000, che hanno causato ingenti danni a proprietà e infrastrutture. Questi precedenti hanno rafforzato la determinazione della popolazione nel cercare soluzioni concrete per prevenire future calamità. Il bacino di laminazione proposto è concepito per controllare le piene del Rio Fossasso, riducendo il rischio di esondazioni e proteggendo l'abitato.
Il sindaco Antonino Careri
Tuttavia, il progetto non è privo di controversie. Il Comitato di Difesa Ambientale di Montanaro ha sollevato obiezioni riguardo all'impatto ambientale dell'opera, evidenziando possibili rischi per le risorse idriche locali e l'ecosistema. In particolare, sono state espresse preoccupazioni sulla soggiacenza della falda e sulla potenziale contaminazione delle acque sotterranee. La Regione Piemonte, dopo aver valutato il progetto, ha evidenziato 21 punti critici, richiedendo ulteriori approfondimenti e sottoponendo l'opera a una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
In questo contesto, il ruolo dell'amministrazione comunale è cruciale. Il sindaco Antonino Careri ha espresso la volontà di affrontare il rischio alluvionale attraverso un approccio globale, annunciando l'istituzione di un tavolo di confronto che coinvolga tutte le parti interessate, inclusi i comitati cittadini e la ditta Allara S.p.A., incaricata della realizzazione del bacino tramite un project financing da 4,9 milioni di euro.
La vicenda di Montanaro riflette una realtà comune a molte comunità italiane, dove la gestione del territorio e la prevenzione dei rischi naturali si intrecciano con la tutela ambientale e le esigenze di sviluppo. La partecipazione attiva dei cittadini, attraverso strumenti come le petizioni, sottolinea l'importanza del coinvolgimento pubblico nelle decisioni che riguardano la sicurezza e il benessere collettivo.
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