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Bialetti ai cinesi: la Moka Express verso l’addio all’Italia

Il gruppo conferma trattative avanzate con Nuo Capital, fondo lussemburghese controllato dal miliardario Stephen Cheng. Il titolo vola in Borsa, ma si profila un futuro con meno tricolore e più yuan

Bialetti ai cinesi: la Moka Express verso l’addio all’Italia

Bialetti verso l’acquisizione cinese: addio all’iconica Moka “made in Italy”?

Bialetti è in trattative con Nuo Capital, basata in Lussemburgo ma controllata dal miliardario cinese Stephen Cheng, per cedere una partecipazione di controllo sul produttore della storica Moka Express. Lo afferma la stessa società di Coccaglio (Brescia) in una nota sollecitata dalla Consob a seguito di indiscrezioni di stampa che indicavano anche la famiglia Guerrand Hermès ed Exor interessate all'acquisto. Brillante la reazione del titolo in Piazza Affari, dove ha corso per l'intera seduta chiudendo con un rialzo del 9,09% a 26,4 centesimi su ipotesi di ritiro dal listino.

Il gruppo sottolinea che le trattative sono in corso, ma che "non è ancora stato raggiunto un accordo vincolante" con la controparte lussemburgo-cinese, che potrebbe essere comunque affiancata da altri investitori.

caffettiera

Che lo storico produttore della Moka possa passare in mani cinesi lo si sa da tempo, ma ora è il diretto interessato a uscire allo scoperto, spiegando che l'operazione è volta a "realizzare la dismissione Bialetti, già annunciata al mercato nei mesi scorsi e prevista dal nuovo accordo di ristrutturazione, di cui costituisce adempimento conclusivo". La vendita dell'azienda di caffettiere non sarebbe invece realizzata nel contesto di un processo di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario di Bialetti Industrie.

In caso di perfezionamento della vendita Bialetti procederà al rimborso "di parte del proprio indebitamento finanziario"mentre la parte residua sarà "oggetto di rifinanziamento". Nuo Capital provvederà inoltre al rafforzamento patrimoniale di Bialetti.

"Seppur in fase avanzata – spiegano a Coccaglio – i negoziati sono ancora in corso e riguardano diversi aspetti, anche rilevanti, dell'operazione". Tra questi il gruppo bresciano indica il prezzo di compravendita e l'ammontare del rafforzamento patrimoniale previsto nell'ambito dell'operazione.

In ogni caso "nessun accordo vincolante è stato raggiunto" e il consiglio di amministrazione non ha ancora deliberato alcunché. Bialetti ha chiuso il 2024 con ricavi in crescita del 6% a circa 150 milioni, il margine operativo lordo consolidato è salito del 20% a 23 milioni e l'indebitamento finanziario netto è salito da 78,9 a 81,9 milioni allo scorso 31 dicembre.

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