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Torino: sei ictus in 36 ore, sfida contro il tempo alla Città della Salute e della Scienza

Un'emergenza senza precedenti ha visto l'équipe medica delle Molinette affrontare una serie di ictus ischemici acuti in tempi record

Torino: sei ictus in 36 ore

Torino: sei ictus in 36 ore, sfida contro il tempo alla Città della Salute e della Scienza

Tra il 19 e il 20 marzo, la Città della Salute e della Scienza di Torino ha fronteggiato un'emergenza straordinaria: sei pazienti, di età compresa tra i 40 e gli 80 anni, sono stati colpiti da ictus ischemico acuto in sole 36 ore. L'équipe di neuroradiologia interventistica dell'ospedale Molinette, diretta dal professor Mauro Bergui, ha eseguito una vera e propria maratona terapeutica per salvare queste vite.

Il dottor Francesco Mistretta, protagonista di quattro delle sei trombectomie effettuate, ha dichiarato che almeno due pazienti torneranno a una vita normale, mentre gli altri sono ancora in condizioni critiche, ricoverati in rianimazione e nella stroke unit. L'ictus ischemico rappresenta una delle principali emergenze mediche nei paesi sviluppati, essendo la seconda causa di morte e la prima di disabilità grave in Italia.

Ogni anno, nel nostro Paese, si registrano circa 90.000 nuovi casi, con una prevalenza del 6,5% nella popolazione tra i 65 e gli 84 anni. La trombectomia meccanica, tecnica di neuroradiologia interventistica, si è affermata come trattamento di prima linea per l'ictus ischemico acuto da occlusione di grandi vasi. Questa procedura prevede l'introduzione di un dispositivo attraverso l'arteria femorale per raggiungere e rimuovere il trombo, ripristinando il flusso sanguigno e riducendo il danno cerebrale. L'efficacia della trombectomia è strettamente legata alla tempestività dell'intervento: ogni minuto conta per salvare tessuto cerebrale e migliorare la prognosi del paziente. L'ospedale Molinette di Torino è stato tra i primi in Italia a implementare questa tecnica, diventando un punto di riferimento per il trattamento dell'ictus.

Il sistema sanitario regionale del Piemonte, organizzato in quadranti, ha permesso la convergenza dei casi più critici verso centri specializzati come le Molinette. Durante questa ondata di emergenze, la collaborazione con l'ospedale Giovanni Bosco di Torino è stata fondamentale: mentre la sala angiografica delle Molinette era occupata, il Giovanni Bosco ha accolto altri due pazienti, garantendo continuità assistenziale.

Questo episodio sottolinea l'importanza di una rete ospedaliera efficiente e della cooperazione tra strutture sanitarie per affrontare situazioni critiche. La gestione tempestiva e coordinata dell'ictus è essenziale per ridurre mortalità e disabilità. Investire in formazione, tecnologie avanzate e protocolli condivisi è fondamentale per garantire ai pazienti le migliori possibilità di recupero. La recente esperienza delle Molinette evidenzia come, grazie a professionalità e organizzazione, sia possibile fronteggiare emergenze complesse e salvare vite umane.

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