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Cronaca
19 Marzo 2025 - 10:06
Borgaretto, notte di vandalismo e redenzione: undici ragazzi affrontano le conseguenze
Qualche giorno fa abbiamo parlato degli atti di vandalismo sfrenato che hanno sconvolto la quiete di Borgaretto di Beinasco. Tra cartelli stradali abbattuti e cassonetti lasciati per strada, la città si era svegliata in un clima da far west. A quanto pare, grazie alle telecamere di video-sorveglianza, sono stati individuati i responsabili degli atti. Si tratta di undici ragazzi che hanno compiuto una serie di atti distruttivi lasciando il segno sul tessuto urbano e sociale del paese. Il loro comportamento, però, non è rimasto impunito: ora sono chiamati a rispondere delle loro azioni davanti al sindaco Daniel Cannati.
L’incontro, avvenuto martedì 18 marzo, non si è limitato a una semplice ramanzina istituzionale: il primo cittadino ha trasformato il confronto in un’occasione di dialogo e consapevolezza, spingendo i giovani a riflettere sulla gravità delle loro azioni. "Ho trovato davanti a me ragazzi che hanno capito l’errore e hanno scelto di chiedere scusa", ha scritto il sindaco su Facebook, sottolineando come il momento abbia rappresentato non solo un atto di ammissione di colpa, ma anche un’opportunità di crescita.
Consapevoli delle conseguenze, i giovani hanno accettato di risarcire i danni e si sono impegnati a svolgere attività socialmente utili, un gesto che va oltre la riparazione materiale e segna un percorso di maturità e responsabilità civica. La vicenda ha messo in luce anche l’importanza della videosorveglianza: le telecamere hanno permesso di identificare i colpevoli in tempi rapidi, confermando il ruolo della tecnologia come strumento di prevenzione e controllo del territorio. "Gli investimenti in sicurezza funzionano e servono a tutelare i cittadini", ha ribadito Cannati, rimarcando la necessità di un monitoraggio efficace per garantire ordine e legalità.
L’episodio di Borgaretto diventa così un monito per il futuro: la repressione non è sempre la soluzione migliore, e in questo caso si è scelto di educare piuttosto che punire. Il dialogo e il senso di comunità hanno vinto, offrendo ai ragazzi una seconda possibilità per dimostrare di aver imparato la lezione. L’insegnamento è chiaro: ogni errore può diventare un’occasione di riscatto se affrontato con responsabilità e spirito costruttivo.
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