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Caravino e Castagneto Po: il Piemonte celebra il suo patrimonio verde con 63 nuovi alberi monumentali

Iscritti anche un libocedro di 5,90 metri di circonferenza a Varallo Pombia e un abete rosso di 5,28 metri a Crevoladossola. L’assessore alla Biodiversità Marco Gallo: “Un patrimonio da tutelare per salvaguardare la biodiversità del territorio, il legame tra alberi e paesaggio è indissolubile”

Caravino e Castagneto Po

Caravino e Castagneto Po: il Piemonte celebra il suo patrimonio verde con 63 nuovi alberi monumentali

La Giornata Nazionale del Paesaggio diventa per il Piemonte un'occasione speciale per ribadire il proprio impegno nella salvaguardia del patrimonio arboreo. Con l'inserimento di 63 nuovi alberi monumentali nell'Elenco regionale, la regione rafforza il legame tra territorio e natura, valorizzando esemplari di straordinaria rilevanza storica, culturale e ambientale. Il censimento, frutto di un'accurata selezione condotta tra il 2022 e il 2024, porta il numero totale di questi giganti verdi a 378, distribuiti in 216 Comuni. Tra questi, Caravino e Castagneto Po emergono come custodi di un'eredità arborea di inestimabile valore.

L'iniziativa, promossa dalla Regione Piemonte, è frutto della collaborazione tra Ipla, Carabinieri Forestali, Università di Torino e Sovrintendenze, che hanno valutato criteri fondamentali come età, dimensioni, valore ecologico e pregio paesaggistico. Un processo meticoloso, che ha permesso di riconoscere il ruolo chiave degli alberi nella tutela della biodiversità, nella conservazione del paesaggio e nella lotta al cambiamento climatico.

Tra gli alberi censiti spiccano alcune presenze imponenti, come il libocedro di Varallo Pombia (5,90 metri di circonferenza) e l'abete rosso di Crevoladossola (5,28 metri). Ma anche nei piccoli centri, la monumentalità arborea si manifesta con esemplari straordinari: Caravino e Castagneto Po, così come in altri borghi piemontesi, custodiscono sentinelle verdi che continuano a scandire la memoria del territorio.

Il censimento ha rivelato una straordinaria varietà botanica, con ben 95 specie riconosciute: tra queste, 47 autoctone, 3 naturalizzate e 39 esotiche. Un mosaico di forme e colori che, attraverso il Geoportale regionale, diventa accessibile anche digitalmente, permettendo ai cittadini di scoprire l'inestimabile patrimonio arboreo del Piemonte. 

"La protezione e la promozione del nostro patrimonio arboreo sono essenziali per la tutela della biodiversità e dell’identità del territorio piemontese, ed è nostro dovere garantirle. Catalogare questi alberi e integrarli attivamente nel paesaggio significa anche rafforzare l’identità della regione". Con queste parole, l’Assessore alla Biodiversità Marco Gallo ha annunciato l’inserimento di nuovi esemplari nell’elenco ufficiale.

"Il legame tra alberi e paesaggio è profondo: gli alberi monumentali non sono soltanto preziosi elementi naturali, ma veri e propri custodi del territorio. Essi modellano il paesaggio, segnano antichi percorsi e giardini storici e sono spesso legati a tradizioni locali e alla memoria collettiva. Il loro valore supera il solo aspetto botanico: rappresentano identità culturale, biodiversità e resilienza in un’epoca in cui il cambiamento climatico e l’urbanizzazione minacciano l’equilibrio ambientale".

Nonostante l'entusiasmo per le nuove iscrizioni, il processo di censimento ha evidenziato anche la perdita di quattro esemplari, dovuta a eventi estremi o morte naturale. Un monito che sottolinea l'urgenza di rafforzare le strategie di tutela del verde urbano e forestale, contrastando le minacce legate a clima e urbanizzazione. La Regione Piemonte, con il supporto di esperti e comunità locali, continua a investire in progetti di valorizzazione, affinando gli strumenti di catalogazione e protezione di queste maestose presenze.

Dai larici delle Alpi Marittime ai platani di Racconigi e Santena, fino alle querce del Monferrato, ogni albero monumentale racconta una storia. Una narrazione che si intreccia con la vita delle comunità e con l'identità del territorio, rendendo questi giganti verdi testimoni del passato e radici del futuro.

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