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SETTIMO TORINESE

Geometra maltrattata per aver chiesto prudenza nei lavori di saldatura

Insultata e poi chiusa in mezzo al cancello nel tentativo di chiuderla fuori. L'Italgas ha confermato l'intervento di manutenzione e monitorerà l'area

Geometra maltrattata per aver chiesto prudenza nei lavori di saldatura

il cancello di via San Mauro 1

Alla fine è arrivata anche la relazione dell'Italgas: i tecnici hanno effettuato un intervento ordinario per mettere in sicurezza le condotte del gas in via San Mauro 1, luogo in cui si è verificato un alterco, anche abbastanza acceso nei toni e nei gesti, tra proprietari, artigiani e tecnici nel mese di ottobre 2024, durante un'operazione di automazione di un cancello. Nessuna dispersione grave di gas, evento per cui si sarebbe dovuto intervenire con altre modalità, ma l'attenzione dei tecnici della rete del metano resta alta proprio per la conformazione dell'impianto, ormai datato. A breve, con ogni probabilità, seguiranno altri sopralluoghi dei tecnici Italgas per verificare se effettivamente ci sono ulteriori precauzioni da mettere in atto prima della ristrutturazione degli stipiti che reggono il cancello. 

E’ una vicenda che risale all’estate dell'anno scorso, ma i verbali redatti dalla Polizia Municipale sono arrivati al termine del 2024.

Sono coinvolti una professionista della città, Elisa Riccio, geometra, e un cantiere diretto dal suo collega Antonino Pultrone, che è anche un consigliere comunale del Partito Democratico.

Al centro della controversia, nata a causa di un antico androne carraio risalente agli anni Trenta, uno sgradevole diverbio tra un nuovo proprietario e la geometra che, soltanto per aver chiesto di smettere di saldare a filo continuo vicino ad una condotta del gas, è stata spintonata, insultata e chiusa in mezzo al cancello. Il serramento si trova in via San Mauro 1, una chiusura “pesante” di ferro che poggia su stipiti che andrebbero rinforzati prima di fare qualsiasi altra cosa.

Ed è anche per questo motivo che, quando ha visto un artigiano saldare a filo continuo per sistemare la motorizzazione di quel vecchio cancello nelle immediate vicinanze dei tubi del gas, Elisa Riccio ha chiesto di interrompere i lavori mentre filmava con il suo cellulare. Lo ha fatto con gentile fermezza. “Non potete farlo, cortesemente smettetela per favore”. 

Lo ha detto più volte, ma le sue richieste sono cadute nel vuoto. Era il 13 settembre. Anche i gestori dei negozi all’angolo di via San Mauro, un parrucchiere e le operatrici di una nota rosticceria, si sono precipitati fuori dalla porta per vedere cosa stava succedendo e anche loro sono rimasti impressionati da quell’intervento di saldatura e da quella discussione così accesa.

Una parte di quella proprietà, l’androne carraio e i locali soprastanti, è della mia famiglia fin dal 1930 - racconta la geometra - . Quel cancello va stabilizzato, ma ci sono delle procedure da seguire e nessuno ci aveva avvisato. Avevo segnalato varie irregolarità, anche in via formale, alla proprietà limitrofa ed ai professionisti nominati, senza ricevere riscontri. E’ anche nostra intenzione ristrutturare la facciata dell’edificio.

Alla fine, per aver chiesto di fermarsi e di darmi delle spiegazioni, mi sono sentita insultare, darmi della rompic…i e poi sono stata schiacciata in mezzo al cancello durante il loro tentativo di chiudermi fuori. Sono riuscita a sfilarmi dalla morsa, ma il piede sinistro e il braccio escoriato sono rimasti indolenziti per un po’. Ho documentato tutto e depositato presso la Polizia Municipale di Settimo che ho chiamato per verificare i fatti raccontati”.

Lo stabile di via San Mauro 1 è uno degli edifici più antichi della città. Elisa Riccio ha il suo studio proprio lì e la proprietà comprende, appunto, anche l’androne su cui i proprietari limitrofi hanno esclusivamente il diritto di passaggio e la proprietà del solo cancello in ferro. Tutto bene, finché non è subentrato un nuovo proprietario che ha avviato i lavori per ristrutturare gli immobili che hanno, appunto, l’accesso da quell’androne.

“E’ vero, gli stipiti vanno rinforzati - continua la geometra Riccio - . Ma se non si collabora con professionalità e non si lavora bene, con le dovute cautele, si rischiano danni ai lavoratori e alle altre persone, oltre a multe salate e procedimenti penali. La società Italgas me l’ha confermato, ho fatto bene a insistere: a seguito di una mia richiesta, mi ha scritto che le condotte del gas devono essere distanti almeno 30 centimetri dalla linea elettrica. Invece, in questo caso, i tubi in alcune parti si sovrappongono”.

Lo stesso tentativo di installare la motorizzazione del cancello è stato nuovamente effettuato il 28 ottobre, anche questa volta senza interrompere la lavorazione e senza contattare la geometra Riccio, costretta nuovamente a chiedere l’intervento della Polizia Municipale e, in seguito, dei Vigili del Fuoco e Italgas. Il verbale dei pompieri non ha evidenziato particolari pericoli ma sono state comunque rinforzate alcune parti delle tubazioni del gas. Insomma, la prudenza non è mai troppa.

“I giorni passano ma l’amarezza di essere stata insultata e poi maltrattata, rimane - conclude la geometra Riccio - . Si fa un gran parlare di pari opportunità e altre belle parole, ma poi la realtà è questa. Non voglio far la vittima, lungi da me, ma se c’è una donna geometra che chiede di rispettare la sicurezza, diventa una rompiscatole. Se ci fosse stato un uomo al mio posto, l’avrebbero trattato così? Ho raccontato questa vicenda perché spero che fatti così non accadano più. Un po’ di collaborazione, di professionalità e di gentilezza non guastano”. 

E lo dicono anche i cartelli voluti dall’amministrazione comunale: “La città di Settimo è contro la violenza di genere”. E che sia davvero così, ovunque, nei secoli dei secoli.

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