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Il PD di Settimo e la coerenza a giorni alterni: quando conviene, le proteste servono

Le proteste valgono solo quando conviene? Il Partito Democratico di Settimo Torinese attacca la Lega per il Decreto Ponti, ma usa lo stesso schema in città

Il PD di Settimo e la coerenza a giorni alterni: quando conviene, le proteste servono

Il segretario cittadino del Pd Farinetto

La politica italiana ha una regola d’oro: la memoria selettiva. Un principio che il PD di Settimo Torinese e la Lega applicano con una naturalezza da manuale. Il copione è sempre lo stesso: se qualcosa funziona, il merito è dell’amministrazione in carica; se qualcosa va storto, la colpa è sempre di qualcun altro. E se poi bisogna rivendersi come successo una toppa messa su un pasticcio creato in casa, allora il gioco è fatto.

Il Decreto Ponti è l’ennesimo, tragicomico esempio di questa recita. Il PD settimese attacca la Lega, accusandola di vantarsi di un merito che non ha. La narrazione ufficiale del centrosinistra locale è chiara: il ponte tra Settimo e Castiglione aveva già i fondi, ma poi il ministro Matteo Salvini ha deciso di cancellarli con il Decreto Infrastrutture. Peccato che, dopo proteste e indignazione assortita, il governo abbia fatto marcia indietro con un emendamento al Decreto Milleproroghe. Ma attenzione: il ponte non è salvo, è solo finito nell’ormai noto purgatorio burocratico, dove ogni decisione è appesa a verifiche e cavilli.

E qui arriva il colpo di teatro del PD locale: "Come può la Lega prendersi i meriti di un problema che ha creato lei stessa?". Un’accusa perfetta per essere rispedita al mittente.

Peccato che il PD di Settimo, che governa indisturbato in città da millenni, usi esattamente la stessa strategia: ogni opera realizzata è merito dell’amministrazione, ogni critica dei cittadini viene liquidata come sterile polemica, ogni protesta online ridicolizzata con la solita cantilena del "non basta scrivere post su Facebook".

Ma allora, per coerenza, anche i sindaci e gli amministratori che si sono indignati per il Decreto Ponti dovrebbero restare zitti, visto che le proteste non contano niente, giusto?

 

Se le proteste sono state utili a livello nazionale, allora lo sono anche a Settimo Torinese. Se, invece, non servono a nulla, allora bisognerebbe smettere di considerarle una strategia politica a giorni alterni. Perché il giochetto della propaganda vale per tutti: la Lega con il governo nazionale fa esattamente quello che il PD di Settimo fa in città.

Solo che il PD lo fa ancora meglio, forte delle sue "interconnessioni" ben radicate nel sistema.

Se chi si lamenta sui social non ha meriti quando le cose si muovono, allora lo stesso discorso vale per il PD, per Elena Piastra (che, per inciso, è arrivata buona ultima a protestare) e per tutti gli amministratori che hanno protestato per il ponte di Castiglione e per gli altri ponti. Se, invece, le proteste hanno davvero un impatto, allora anche le critiche dei cittadini di Settimo e dei partiti andrebbero finalmente riconosciute come parte del processo politico e non trattate come fastidiosi latrati di sottofondo.

Insomma, se la politica è fatta di illusioni, che almeno siano distribuite equamente e non solo quando fa comodo a chi governa. Il teatrino della coerenza a senso unico, caro Pd, ha stufato.

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