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Conbipel: una nuova cordata per salvare il marchio e i posti di lavoro

Una nuova società italiana si prepara ad intervenire, ma restano preoccupazioni per gli esuberi e il futuro dei dipendenti

Conbipel:  una nuova cordata per salvare il marchio e i posti di lavoro

Conbipel: una nuova cordata per salvare il marchio e i posti di lavoro

Dopo mesi di incertezza, per Conbipel si apre uno spiraglio verso la ripresa. Il destino della storica catena di abbigliamento sembra finalmente imboccare una strada concreta per uscire dalla crisi, garantendo un futuro a circa 800 dipendenti sui 1.100 totali. Questo è l’esito del tavolo di crisi che si è svolto il 6 febbraio a Palazzo Piacentini, a Roma, convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal sottosegretario Fausta Bergamotto, con la partecipazione dell’azienda e delle sigle sindacali.

Il piano di ripresa prevede la creazione di una nuova società, nella quale il ruolo principale sarà ricoperto dall'imprenditore Andrea Turati, già attivo nel settore tessile con Euroseta, storica fornitrice di Conbipel. Turati deterrà il 51% delle quote, mentre il restante 49% sarà gestito da Invitalia, l’agenzia statale per lo sviluppo economico. L’accordo esclude per ora altre realtà precedentemente ipotizzate, come Ovs e Unigross, e al momento non è ancora stato presentato un piano industriale dettagliato.

La proposta riguarda 104 punti vendita, tra cui 87 negozi diretti e 17 in franchising. Una parte della rete commerciale è già stata ridimensionata: 31 store hanno abbassato definitivamente le serrande dopo il mancato rinnovo dei contratti di locazione, segnale della forte incertezza che ha aleggiato fino ad oggi sul futuro dell’insegna.

Il Ministro Adolfo Urso

Un aspetto fondamentale del piano riguarda la gestione del personale. Il Ministero ha chiesto all’attuale proprietà di adottare misure che evitino licenziamenti traumatici, prevedendo ammortizzatori sociali e percorsi di ricollocamento con il supporto delle regioni coinvolte. Allo stesso tempo, l’azienda ha dichiarato di essere ancora alla ricerca di ulteriori soluzioni per i punti vendita rimasti esclusi dalla proposta attuale.

Soddisfazione è stata espressa dal ministro Adolfo Urso, che ha definito il piano “un’opportunità per trasformare la crisi in rilancio e sviluppo”. Sulla stessa linea il sottosegretario Fausta Bergamotto, che ha ribadito come la salvaguardia dell’occupazione sia una priorità assoluta, sottolineando l’impegno del Governo a monitorare l’evoluzione della situazione per garantire che nessuno venga lasciato indietro.

L’ultima parola ora spetta al Tribunale di Asti, che dovrà esprimersi sulla validità della proposta di rilancio. Attualmente, Conbipel è controllata dalla Btx Italian Retail and Brand, società riconducibile a un fondo di private equity di Singapore, e il passaggio di consegne segnerà un punto di svolta decisivo per il futuro dell’azienda.

La speranza è che questa operazione possa davvero rappresentare una nuova rinascita, consentendo a Conbipel di tornare competitiva sul mercato e, soprattutto, garantendo stabilità e sicurezza a centinaia di lavoratori che, fino ad oggi, hanno vissuto nell’incertezza.

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