Cerca

Attualità

Conbipel: 1.100 lavoratori appesi a un filo, Ministero rinvia l’incontro

Sindacati furiosi per il rinvio del tavolo ministeriale sulla crisi Conbipel. In bilico la chiusura di negozi e il futuro di migliaia di famiglie

Conbipel: 1.100 lavoratori appesi a un filo, Ministero rinvia l’incontro

L'atteso incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla crisi Conbipel è stato rinviato a data da destinarsi. La decisione, comunicata dal sindacato Uiltucs, ha lasciato lavoratori e rappresentanti sindacali in uno stato di profonda incertezza. Un rinvio che pesa come un macigno su una situazione già estremamente delicata, con i sindacati che denunciano l’assenza di un quadro chiaro e coerente sulle prospettive future dell’azienda.

"La riduzione complessiva dei livelli occupazionali preoccupa profondamente, ma ciò che desta ulteriore allarme è la continua variazione delle informazioni ricevute. Ad esempio, la chiusura della filiale di Aosta inizialmente non era prevista nel piano complessivo, ma ora sembrerebbe essere sul tavolo delle trattative", dichiarano i rappresentanti sindacali. L’incontro, originariamente programmato per oggi, avrebbe dovuto fare chiarezza su questi e altri punti cruciali, ma il rinvio ha lasciato in sospeso non solo i lavoratori, ma anche le famiglie coinvolte.

Conbipel

La crisi che sta travolgendo Conbipel, storico marchio dell’abbigliamento con sede a Cocconato, interessa circa 1.100 lavoratori, ovvero l’80% della forza lavoro totale. Durante il primo incontro svoltosi venerdì scorso a Roma, si è discusso del possibile ricorso alla cassa integrazione straordinaria, una misura che potrebbe interessare i dipendenti della sede principale e dei circa cento punti vendita ancora operativi sul territorio nazionale.

Nonostante l’importanza strategica del tavolo di confronto, il rinvio dell’incontro ministeriale è un duro colpo per chi sperava in risposte concrete. Tra le ipotesi sul tavolo c'è anche quella di una ristrutturazione aziendale che prevede la chiusura di numerosi negozi, mettendo a rischio la sostenibilità occupazionale. Le sedi più piccole, come quella di Aosta, rischiano di essere sacrificate in un piano che punta a tagli drastici per salvare il marchio.

"La Regione e il governo vigilino affinché ogni futura operazione finanziaria relativa al marchio sia fatta nell'interesse dei lavoratori", sottolineano la presidente del gruppo Pd Gianna Pentenero e il consigliere regionale Fabio Isnardi.

Le parole dei rappresentanti politici evidenziano una preoccupazione condivisa: il destino di Conbipel e dei suoi dipendenti appare sempre più appeso a un filo. Le famiglie coinvolte si trovano ad affrontare un futuro incerto, mentre i sindacati continuano a chiedere trasparenza e un impegno concreto da parte delle istituzioni. L’attesa di risposte rischia di trasformarsi in una spirale di sfiducia che potrebbe ulteriormente aggravare la situazione.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori