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04 Dicembre 2024 - 11:30
Crisi Conbipel: 50 Negozi chiudono, 1300 posti di lavoro a rischio in Piemonte
La chiusura dei negozi Conbipel in Piemonte rappresenta un colpo significativo per il tessuto economico e sociale della regione. La storica azienda di abbigliamento, con sede a Cocconato d'Asti, sta attraversando una crisi che mette a rischio non solo il futuro del marchio, ma anche il destino di circa 1300 dipendenti. La situazione è emblematica di un settore in difficoltà, dove le speranze di ripresa si scontrano con la dura realtà dei numeri.
Conbipel, un nome che per decenni ha rappresentato una garanzia nel settore dell'abbigliamento, sta vivendo uno dei momenti più critici della sua storia. Dopo il passaggio alla BTX Italian Retail and Brand, avvenuto due anni fa, molti avevano sperato in una rinascita. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa. La società, controllata in maggioranza dalla Eapparels Ltd di Singapore e con Invitalia che detiene il 49% delle azioni, ha ottenuto dal tribunale di Asti l'avvio della procedura di "composizione negoziata di crisi". Questo passo, pur necessario, ha sollevato preoccupazioni tra i sindacati e i lavoratori.
La chiusura dei negozi Conbipel non è solo un problema per i dipendenti diretti, ma ha un impatto a catena su tutto il territorio. Dopo Biella, anche il centro di Vercelli ha abbassato le serrande, e si prevede che altri 48 punti vendita seguiranno la stessa sorte entro il 2025. Questo significa che circa 400 lavoratori sono direttamente a rischio, mentre per la sede di Cocconato si prospetta il ricorso alla cassa integrazione straordinaria.
Il segretario provinciale della Uiltucs, Francesco Di Martino, ha espresso forte preoccupazione per il futuro dei dipendenti e per il clima di incertezza che grava su di loro. "È una situazione paradossale perché si sta disegnando lo spezzatino del gruppo che non volevamo dall'inizio", ha dichiarato.
Ministero delle Imprese e del Made in Italy
In questo contesto di crisi, i sindacati hanno chiesto l'intervento urgente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Gli incontri che si sono susseguiti nelle ultime settimane negli uffici del MIMIT hanno visto la partecipazione dei rappresentanti dell'azienda, dei sindacati e del team guidato dall'esperta Patrizia Riva, incaricata dal tribunale di seguire la procedura. La speranza è che si possa trovare una soluzione che salvaguardi il maggior numero possibile di posti di lavoro e che permetta all'azienda di riprendere il suo cammino.
La vicenda di Conbipel è solo l'ultimo esempio di una crisi più ampia che sta colpendo il settore dell'abbigliamento in Italia. La concorrenza internazionale, i cambiamenti nelle abitudini di consumo e le difficoltà economiche generali stanno mettendo a dura prova molte aziende storiche. La chiusura dei negozi non è solo una questione economica, ma anche sociale, poiché incide profondamente sul tessuto delle comunità locali.
Nonostante le difficoltà, c'è ancora spazio per la speranza. La procedura di composizione negoziata di crisi potrebbe rappresentare un'opportunità per ristrutturare l'azienda e rilanciarla sul mercato. Tuttavia, questo richiede un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti: azienda, sindacati, istituzioni e lavoratori. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una visione condivisa si potrà sperare di superare questo momento critico.
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