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07 Febbraio 2025 - 17:14
Cava a Cuorgnè: il Canavese si mobilita, ma il Comune resta in attesa?
Organizzata dal Comune, lunedì 3 febbraio si è tenuta l’assemblea pubblica sul progetto di cava nel territorio di Cuorgnè, un progetto del quale questo giornale ha già più volte dato conto. A che punto siamo? Proviamo a riassumere i fatti.
Il 23 dicembre 2024 la società Scavi-ter Morletto presenta in Città Metropolitana un progetto di “Realizzazione di nuova cava per la produzione di materiali inerti presso loc. Deir nel Comune di Cuorgné (TO)”. Proprio il 23 dicembre, due giorni prima di Natale, quando in Città Metropolitana, come ovunque, i dipendenti pensano giustamente alle feste, e magari gli uffici del Dipartimento Ambiente scarseggiano di personale. Così il tempo passa…
Tant’è vero che soltanto il 13 gennaio 2025, cioè venti giorni dopo, trapassata serenamente anche la Befana, Città Metropolitana si sveglia e scrive al Comune di Cuorgnè, e a quello di Pont, per informarli che è stato depositato il progetto.
Però, una volta sveglia, Città Metropolitana parte come un razzo e – vedi lettera al Comune - convoca velocemente un sopralluogo per il 21 gennaio 2025: i cittadini ne erano al corrente? Tre giorni dopo, il 24 gennaio, quando nel suo profilo Facebook preannuncia l’assemblea, il sindaco Giovanna Cresto non riferisce nulla del sopralluogo, sempre che sia avvenuto. Perché?
Cava
Comunque sia, lunedì sera 3 febbraio si svolge l’assemblea con la partecipazione del sindaco e di esponenti dell’azienda. Ma già il giorno dopo, o meglio poche ore dopo, il mattino del 4 febbraio, si svolge in modalità telematica una prima “conferenza dei servizi”, che è l’organismo che, in una o più sedute, decide se approvare o no il progetto: perché il Comune non ha organizzato l’assemblea almeno qualche giorno prima?
Nel corso dell’assemblea, il sindaco precisa che il Comune entrerà in gioco solo dopo la conferenza dei servizi, in “una seconda fase, se l’autorizzazione verrà concessa e si dovrà intervenire sul Piano Regolatore”. Ma è proprio vero che il Comune entrerà in gioco solo dopo? Sì e no: nel corso della conferenza dei servizi il sindaco ha ovviamente il diritto di prendere la parola per esprimere il proprio giudizio sul progetto… Il sindaco l’ha fatto? Se un sindaco vuole, dice subito NO, lo mette per iscritto e lo lascia agli atti. Certo, il parere del sindaco non è decisivo, però nessuno può tappargli la bocca e impedirgli di parlare a nome della cittadinanza. Poi si vedrà chi ha più fiato… Quattro anni fa un altro progetto è stato archiviato.
Fra pochi giorni, cioè il 12 febbraio, scade il termine per presentare le osservazioni scritte al progetto. Tutti i cittadini possono presentare delle “osservazioni”, proprio tutti, compresi il sindaco e i consiglieri comunali. Il termine è citato nella lettera di Città Metropolitana al Comune. I cittadini erano stati avvisati di questa opportunità di far sentire la loro voce?
Infine, per legge il "procedimento" termina entro il 14 aprile: entro quella data Città Metropolitana è tenuta a decidere se approvare o no il progetto. A meno che gli enti interessati – il Comune, Città Metropolitana stessa, o altri – chiedano che la ditta presenti delle “integrazioni” al progetto: nella conferenza dei servizi del 4 febbraio, il Comune di Cuorgnè ha chiesto integrazioni oppure si è ritenuto soddisfatto del progetto?
Commenti all'articolo
tiziano_marchetti
10 Febbraio 2025 - 21:43
La costruzione di questa cava porterà dei grossi problemi agli abitanti dei paesi limitrofi, polvere e rumore per 5 anni,al territorio e alla viabilità soprattutto sulla SP 44 per Alpette dove il transito di mezzi pesanti rallentamenti importanti...confidiamo in una netta presa di posizione da parte delle amministrazioni comunali
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