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Un'altra cava in Canavese? Sindaci e cittadini sul piede di guerra

Il progetto verrà presentato la prossima settimana, lunedì 3 febbraio

Un'altra cava in Canavese? Sindaci e cittadini sul piede di guerra

Un'altra cava in Canavese? Sindaci e cittadini sul piede di guerra

Ci risiamo! Dopo più di un decennio la riapertura della cava di Campore torna ad essere un tema di attualità… e  a turbare i sonni di molti.

Campore è una delle frazioni di Cuorgnè, situata sulla sponda destra dell’Orco e raggiungibile attraverso una strada di campagna a fondo chiuso, che termina al confine con il territorio di Pont, là dove passa la linea ferroviaria. Il tracciato diventa quindi sentiero: prima dell’avvento delle auto – quando gli spostamenti avvenivano  prevalentemente a piedi - era un percorso molto frequentato perché assai più breve di quello stradale che passava da Salto. Oggi il sentiero è utilizzato per le passeggiate mentre la strada serve per lo più ai residenti.

A Campore esisteva una cava, poi chiusa, che  ad un certo punto la ditta Scavi-Ter Morletto di Rivarolo aveva chiesto di riaprire, suscitando l’opposizione degli abitanti e dell’amministrazioen comunale  allora presieduta da Beppe Pezzetto.

I motivi per contrastare il progetto erano molti, a cominciare da quelli ambientali per finire a quelli  della viabilità. L’attività estrattiva in sé sarebbe stata sufficiente a creare allarme per le polveri, il  rumore, il via vai di mezzi pesanti in loco. Questo via vai però avrebbe avuto ripercussioni pesantissime sul diritto a spostarsi in modo ragionevolmente rapido e sicuro in tutta la parte occidentale di Cuorgnè dal momento che la strada di Campore – in sé non particolarmente disagevole ma lunga, strettina, con qualche curva problematica – è problematica anche da raggiungere e da imboccare.

Chi s’ingegna però trova la soluzione ed ecco che, nell’estate del 2013, un nuovo progetto veniva presentato in Provincia  e prevedeva nientemeno che… di passare da Pont.  Ecco l’uovo di Colombo: realizzare un nuovo tratto di strada in territorio pontese, attraversare l’Orco su un guado, sboccare su Via Roma, un tempo Statale 460. Più larga  e rettilinea della strada di Campore ma non certo un’austostrada, smaltisce il traffico da e per Cuorgnè.

 

Beppe Pezzetto ex sindaco di Cuorgnè

Quali costi – economici ed ambientali - avrebbe avuto un’operazione di questo tipo è tutto da immaginare ma il sindaco di Pont Paolo Coppo l’aveva accolta con entusiasmo ed aveva subito stretto un accordo con la Scavi-ter che, in cambio dei disagi provocati, avrebbe svolto in paese tutta una serie di lavori per il Comune. Lavori prontamente effettuati ma senza ottenere (fino ad ora) la contropartita.

La notizia di questi giorni è che  la Scavi-Ter ci riprova e che la Città Metropolitana (competente a rilasciare l’autorizzazione) ha comunicato al Comune di Cuorgnè l’avvio del procedimento. Questa volta si tratterebbe di un nuovo sito situato a monte della cava dismessa, dove il materiale verrebbe solo estratto e non frantumato. La durata della concessione sarebbe limitata ad un massimo di 5 anni ed il percorso il medesimo ipotizzato più di undici anni fa, ovviamente col beneplacito dell’amministrazione pontese, guidata ora come allora da Paolo Coppo.

La prospettiva appare preoccupante ogi come ieri: i problemi restano gli stessi e sono uguali i timori dei cittadini. Bisogna vedere se la giunta cuorgnatese assumerà una posizione favorevole, contraria o possibilista. E’ vero che le autorizzazioni spettano alla  Città Metropolitana, successa alla Provincia, ma la maggiore o minore determinazione dei Comuni ha un peso in queste faccende. La Conferenza dei Servizi convocata dalla Città Metropolitana per le prossime settimane vedrà coinvolti la Scavi-Ter Morletto, i due Comuni, la Regione, la Soprintendenza, l’Asl To 4, l’ARPA e TERNA, segno che le implicazioni sarebbero molteplici. Intanto la giunta Cresto ha indetto  una riunione pubblica per lunedì 3 febbraio alle 21 nell’ex-Chiesa della Trinità, nel corso della quale la ditta interessata illustrerà la proposta ai cuorgnatesi.

Chi è già sceso sul piede di guerra è il capogruppo di “Cuorgnè C’è” Davide Pieruccini, che ha ribadito  la sua totale contrarietà. 

Sarà molto interessante ed importante vedere quale posizione assumeranno le minoranze di Pont e se prenderanno delle iniziative.

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