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27 Gennaio 2025 - 13:05
Il Giorno della Memoria: 80 anni dopo Auschwitz, il dovere di ricordare per non dimenticare mai
Oggi, 27 gennaio 2025, l’Italia e il mondo intero si fermano per commemorare le vittime dell’Olocausto in occasione del Giorno della Memoria. La ricorrenza cade nell’80º anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945, e rappresenta un momento cruciale per riflettere su una delle tragedie più buie della storia dell’umanità.
Il Giorno della Memoria, istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005, invita il mondo a ricordare i sei milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento nazisti, insieme a milioni di altre vittime tra cui rom, sinti, omosessuali, disabili e oppositori politici. In Italia, la ricorrenza è stata sancita dalla legge n. 211 del 20 luglio 2000, che stabilisce il 27 gennaio come giornata per non dimenticare i crimini del nazismo e del fascismo.
Ricordare non è solo un atto simbolico, ma un impegno morale. Significa trasmettere alle generazioni future la memoria di quegli orrori, per evitare che possano ripetersi. Auschwitz è diventato il simbolo dell’Olocausto, un luogo di sofferenza inenarrabile e un monito contro l’odio, l’intolleranza e il razzismo.
In occasione di questa giornata, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione sottolineando che "l'antisemitismo non è stato sconfitto con l'abbattimento dei cancelli di Auschwitz". Ha descritto questo fenomeno come "una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi".
Meloni ha riconosciuto le responsabilità storiche dell’Italia, ricordando che l'Olocausto fu "condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni". Le sue parole pongono l’accento sull’importanza di affrontare il passato con onestà e di contrastare con determinazione ogni forma di odio e discriminazione.
La Giornata della Memoria
Nel suo intervento, la Presidente Meloni ha annunciato l’implementazione di una nuova strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, che vedrà il coinvolgimento delle istituzioni e della società civile. L’obiettivo è quello di contrastare le manifestazioni di odio antisemita, che continuano a emergere anche in contesti moderni, spesso amplificate dai social media.
Le commemorazioni per il Giorno della Memoria si sono svolte in tutto il mondo. Ad Auschwitz, sopravvissuti, leader mondiali e dignitari si sono riuniti per ricordare l’80º anniversario della liberazione del campo. Tra i partecipanti, il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha sottolineato l'importanza di mantenere viva la memoria della Shoah, dichiarando che "dobbiamo superare l'odio che genera abusi e omicidi. Dobbiamo prevenire l'oblio".
In Italia, numerosi eventi culturali, mostre, documentari e incontri pubblici stanno offrendo l’opportunità di riflettere sulle atrocità dell’Olocausto e sul valore della memoria. La programmazione televisiva odierna è ricca di contenuti dedicati, con film e approfondimenti che mirano a sensibilizzare il pubblico su questa tragedia.
Ricordare la Shoah è un dovere morale e civile. La memoria non è solo un atto di giustizia nei confronti delle vittime, ma uno strumento potente per educare le nuove generazioni ai valori della democrazia, della tolleranza e del rispetto reciproco. Come dimostra il contesto attuale, con episodi di antisemitismo ancora presenti in molte parti del mondo, il rischio di dimenticare è reale e pericoloso.
La storia ci insegna che l’odio e l’intolleranza, se non contrastati, possono crescere e trasformarsi in tragedie collettive. Il Giorno della Memoria è quindi un richiamo a vigilare, a non rimanere indifferenti e a promuovere una cultura di pace e inclusione.
L’80º anniversario della liberazione di Auschwitz è un momento per fermarsi e riflettere, non solo sugli orrori del passato, ma anche sulle sfide del presente. Le parole di Giorgia Meloni e le iniziative promosse in Italia e nel mondo ribadiscono l’importanza di mantenere viva la memoria, affinando gli strumenti per combattere l’odio e prevenire nuovi drammi umani.
Ricordare non è un semplice atto simbolico, ma un impegno per costruire una società più giusta, dove tragedie come quelle della Shoah non abbiano mai più spazio nella storia dell’umanità.
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