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27 Gennaio 2025 - 12:20
Giorni della Merla: i tre giorni più freddi dell’anno tra leggenda e realtà
I cosiddetti "Giorni della Merla" - il 29, 30 e 31 gennaio - rappresentano una tradizione popolare profondamente radicata nella cultura italiana, considerati da sempre i giorni più freddi dell’anno. Questa credenza, tramandata di generazione in generazione, si mescola con leggende affascinanti, tradizioni regionali e alcune interpretazioni scientifiche legate ai ritmi stagionali. Ma da dove nasce questa denominazione? Qual è il significato dietro questi giorni? E quanto c’è di vero nell’associazione tra la fine di gennaio e il picco del freddo invernale? Approfondiamo il fenomeno da diverse angolazioni.
La leggenda della merla...
La spiegazione più famosa dei "Giorni della Merla" è legata a una leggenda popolare. Si narra che una merla dal piumaggio bianco, per proteggersi dal gelo, si rifugiò in un comignolo insieme ai suoi piccoli. Rimasero lì nascosti per tre giorni, durante i quali il freddo era particolarmente intenso. Quando finalmente il gelo si attenuò e la merla uscì dal rifugio, il suo piumaggio, annerito dalla fuliggine del camino, si era trasformato in nero. Da quel momento, secondo la tradizione, tutti i merli nacquero con il piumaggio scuro.
Questa storia, oltre a spiegare il colore delle piume del merlo, simboleggia anche la resistenza e la capacità di adattamento alle difficoltà climatiche, valori che spesso si ritrovano nelle narrazioni legate alla natura e alla cultura contadina.
La leggenda della merla non è uniforme in tutta Italia. Esistono diverse versioni della storia, spesso legate a tradizioni locali. In alcune zone, si parla di una merla che sfida l’inverno cantando nei giorni più freddi, simboleggiando così il desiderio di superare l’asprezza del clima. In altre, la merla rappresenta un presagio meteorologico: se i giorni della merla sono particolarmente freddi, la primavera sarà mite e precoce; se invece sono caldi, l’inverno continuerà ancora per un po’.
In Lombardia, ad esempio, si racconta che la merla si nascondeva sotto un ponte per ripararsi dal freddo, mentre in Emilia-Romagna la leggenda si lega ai raccolti agricoli, con la merla che avvisa i contadini dell’arrivo del gelo. Ogni variante aggiunge una sfumatura diversa alla tradizione, rendendola un mosaico di credenze e significati.
I "Giorni della Merla" e il legame con le temperature di questo periodo storico
Dal punto di vista scientifico, l’associazione tra i "Giorni della Merla" e il freddo più intenso dell’anno non è sempre confermata. Analizzando i dati meteorologici degli ultimi decenni, emerge che il periodo più freddo dell’anno, in Italia, si verifica spesso tra la metà di gennaio e l’inizio di febbraio, quindi non è lontano dal periodo indicato dalla tradizione.
La coincidenza temporale potrebbe aver contribuito alla diffusione della credenza. Tuttavia, è importante sottolineare che le fluttuazioni climatiche possono variare notevolmente di anno in anno, rendendo difficile stabilire un legame preciso tra il folklore e le reali condizioni meteorologiche.
Inoltre, il cambiamento climatico e il riscaldamento globale stanno progressivamente alterando i modelli climatici tradizionali. Negli ultimi anni, ad esempio, si è spesso registrato un gennaio più mite del normale, seguito da ondate di freddo intenso in febbraio o addirittura a marzo.
I "Giorni della Merla" rappresentano un esempio di come il folklore possa arricchire il patrimonio culturale di un paese. Questa tradizione, apparentemente semplice, è un ponte tra passato e presente, un ricordo della vita contadina e della necessità di interpretare la natura per affrontare le sfide quotidiane.
Eventi e celebrazioni legati ai "Giorni della Merla" si svolgono ancora oggi in diverse località italiane. A Monza, ad esempio, ogni anno si tiene una rievocazione storica in cui si racconta la leggenda della merla, accompagnata da canti e musiche popolari. In altre regioni, la tradizione è l’occasione per organizzare incontri e momenti di convivialità, in cui si condividono storie e si celebra la resilienza della natura e dell’uomo.
I "Giorni della Merla" sono molto più di una semplice tradizione popolare. Racchiudono storie, valori e significati che si intrecciano con la cultura e la memoria collettiva dell’Italia. Sono un esempio di come il folklore possa sopravvivere al passare del tempo, adattandosi ai cambiamenti sociali e climatici senza perdere il proprio valore simbolico.
Che si creda o meno alla leggenda, i "Giorni della Merla" continuano a rappresentare un momento di riflessione e connessione con la natura, un’opportunità per guardare al passato e trarre insegnamenti utili per il presente e il futuro. E chissà, forse nei giorni più freddi di gennaio, c’è davvero un po’ di magia che ci ricorda quanto sia importante rispettare e proteggere il nostro mondo naturale.
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