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Ivrea
25 Novembre 2024 - 11:12
Dalla battaglia delle arance al basket. I Diavoli, vincitori dell’ultima edizione, hanno deciso di alzare l’asticella: per vincere, questa volta, serviranno i migliori. Da qui l’annuncio delle selezioni in programma per sabato 30 novembre.
Sul volantino di reclutamento campeggia un invito perentorio: «Sei un diavolo aranciere da oltre 5 anni? I want you!»
E mentre i reclutatori si attivano, in città in molti si chiedono: «Ma cosa diavolo sta succedendo?»
Facciamo un passo indietro. Qualcuno se le ricorda ancora, le polemiche dello scorso anno proprio intorno ai Diavoli, vincitori della battaglia sulla base di una serie di regole non tanto scritte. Se ne dissero e se ne scrissero di tutti i colori, con i “Tuchini” indiavolati neri e il dito puntato contro il punteggio sulla combattività assegnato alle squadre a piedi dagli aranceri sui carri da getto.
Per la cronaca, e per chi se ne fosse perso un pezzo, fino all’ultima battaglia delle arance (per l’appunto vinta dai Diavoli), il principale parametro utilizzato per decretare i vincitori faceva riferimento a tre criteri: Combattività (50%), giudicata dagli aranceri sui carri da getto; Immagine (30%), valutata da una commissione super segreta; Fair play (20%), dato per scontato che fosse uguale per tutti.
Dal 2024, però, tutto cambia. Le nuove regole sono state scritte nero su bianco in dieci pagine fitte di percentuali e algoritmi. Il peso del voto sulla combattività scende al 25%, mentre il fair play cala drasticamente al 10%. L’immagineresta stabile al 25%, mentre debutta un nuovo voto delle squadre verso le altre squadre (15%). A sorpresa, fa la sua comparsa il “palio dell’arancere”, che peserà per un ulteriore 25%.
Ed è qui che entra in gioco il basket. Per la prima volta, le arance voleranno in piazza Ottinetti non solo durante la battaglia, ma anche verso un canestro. Martedì mattina, alle ore 11, verrà montato un canestro e dieci aranceri per squadra (con almeno due donne, se possibile) si sfideranno a colpi di tiri liberi. Attenzione, però: gli aranceri scelti dovranno aver militato nella squadra per almeno 5 anni, e il tiro sarà valido solo se l’arancia sarà intera. Metà arancia non vale, men che meno una porzione. Ma, se è crepata, sì.
E mentre le squadre si preparano, qualcuno si interroga sul senso di tutto questo: «Dopo tre giorni di battaglia all’ultimo sangue, davvero vincerà chi fa più canestri?»
Non meno discutibile è l’introduzione del voto reciproco tra le squadre. Un sistema che, a detta di molti, rischia di trasformare il Palio in un gioco di alleanze e vendette, con tanto di conventio ad excludendum e accordi sottobanco.
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