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La polemica del giorno
22 Ottobre 2024 - 16:35
Siringhe al Movicentro
Se uno pensa che il Movicentro di Ivrea sia solo un nodo di trasporto, come probabilmente l’ex sindaco Fiorenzo Grijuela lo aveva immaginato in una delle sue giornate migliori, si sbaglia di grosso. Un tempo, forse. Oggi è tutto cambiato. Gli autobus, quelli li trovi in corso Nigra, intenti a fare un gran baccano, creare caos, demolire cordoli e pensiline, e – se la giornata è particolarmente vivace – tentare di eliminare qualche pedone. E dall’altra parte? Terra di nessuno, ovviamente.
Stamattina, l’ennesima brutta “sorpresa”: ben cinque siringhe abbandonate in un angolo del parcheggio sotterraneo condiviso con il Bennet. Cinque. Certo, per i più ottimisti potrebbe sembrare una piccolezza, roba insignificante, ma chi ha ancora il coraggio di vivere a Ivrea sa bene che queste piccolezze sono i primi sintomi di una città ormai incapace di prendersi cura di sé stessa.
Ennesimo segnale di una situazione che è, con tutta evidenza, completamente fuori controllo.
Il Movicentro simbolo di una città allo sbando in tutti i sensi.
Prima le rapine – che quasi ormai non fanno più notizia –, poi i vandalismi, e adesso le siringhe. Che altro? Forse solo un cartello all’ingresso che reciti: “Benvenuti, fate attenzione a dove mettete i piedi. Attenzione a rapinatori e tossici.”
La scoperta di questa mattina non fa altro che confermare il disastro. Ma chi interverrà per risolvere la situazione? Il sindaco Matteo Chiantore? L’assessore Francesco Comotto? I vigili urbani? La polizia? La Guardia Nazionale?
UN VIDEO DI QUALCHE TEMPO FA
Tutti tranne l'Amministrazione comunale. La priorità, a Palazzo, è un'altra: qualche conferenza sul "rilancio del territorio" e nei pochi mesi che separano San Savino dal Carnevale e il Carnevale da San Savino, pensare a come fare San Savino e Carnevale.
Che volete che siano cinque siringhe in un parcheggio sotterraneo? Fossero almeno cinquanta...
Nel frattempo, ai cittadini tocca arrangiarsi. Chi si avventura al Movicentro deve farlo come se stesse camminando in un percorso a ostacoli: occhi ben aperti, guardare ogni angolo buio con sospetto e sperare di non essere rapinati, accoltellati o semplicemente di non inciampare in una siringa.
La verità è che quelle siringhe abbandonate non sono solo una minaccia per la salute pubblica (anche se magari qualcuno dell’amministrazione ci dirà che sono “biodegradabili”), ma rappresentano la triste evidenza di un disagio sociale che sta crescendo senza sosta.
Le persone che gravitano intorno al Movicentro trovano in quell’area un rifugio perfetto, lontano da occhi indiscreti e soprattutto lontano da chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico.
E i poveri cittadini che devono parcheggiare lì? Beh, che si arrangino, ovviamente.
Non è più solo una questione di piccoli atti di criminalità o vandalismo: il Movicentro è ormai il simbolo di una città che ha completamente perso il controllo. Parole e musica del consigliere comunale Massimiliano De Stefano che da mesi chiede alla giunta di "valutare" lo stanziamento di un presidio permanente di uomini in divisa, polfer, carabinieri, vigilanza privata.
La domanda che ci si pone è: cosa si aspetta a intervenire? Forse, quando si troveranno anche un paio di macchine sfasciate, una rissa all’ultimo sangue e qualche overdose in bella vista, qualcuno finalmente capirà che c’è un problema?
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