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Ivrea

Ivrea si aggiudica un milione di euro per aiutare gli stranieri in difficoltà

Un milione di euro per una rete di comuni e associazioni uniti per creare opportunità e inclusione.

L'assessora comunale di Ivrea Gabriella Colosso

L'assessora comunale di Ivrea Gabriella Colosso

Un milione di euro da investire sui "migranti". Tanti, tantissimi soldi e, così tanti, tutti insieme, da queste parti non se n'erano mai visti. 

Questa è la somma che Ivrea  (capofila del progetto) e altri partner si sono aggiudicati grazie al Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027. Non si tratta solo di un finanziamento, ma di un’opportunità concreta per cambiare la vita di 300 persone in difficoltà: famiglie, genitori single, individui che hanno attraversato i percorsi di accoglienza del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) o dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS).

Tutto è pronto per partire, anche se manca ancora la lettera di conferma del finanziamento, attesa a breve. Quando arriverà una rete complessa di comuni, consorzi e associazioni, comincerà a lavorare insieme per un obiettivo comune.

E sarà un  progetto, della durata di 36 mesi, durante i quali si costruiranno nuovi percorsi di vita, permettendo a chi ha perso tutto di ricominciare.

migranti

Soprattutto - e questo è davvero molto importante - ci saranno le risorse per riaprire quello "Sportello Stranieri" che la passata amministrazione guidata dal centrodestra e a trazione leghista aveva fondamentalmente "chiuso" e inserito in un generico "sportello informativo" poco specializzato nel rispondere e aiutare persone "spaesate" con difficoltà a parlare la nostra lingua e a superare i tanti ostacoli della burocrazia italiana.

Verranno istituiti in tutti i Comuni partner e rappresenteranno un punto di riferimento per chi è in cerca di assistenza o informazioni. Saranno il collegamento tra le persone e i servizi pubblici e privati del territorio, garantendo un accesso facile e immediato ai sostegni necessari.

Con Ivrea c'è Chivasso ma anche tanti piccoli comuni come Borgiallo, Chiesanuova, Colleretto Castelnuovo e Val di Chy.

Insieme, hanno vinto la sfida confermando che l'unione è la chiave per affrontare i problemi sociali più complessi.

In prima linea numerosi consorzi di servizi sociali che da tempo operano nel settore del welfare e che ora avranno il compito di coordinare le attività. E sono il Consorzio Servizi Sociali IN.RE. TE., il Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio-assistenziali C.I.S.S. 38, il Consorzio Servizi Sociali CISSAC.

L'obiettivo è ambizioso: non si limita a risolvere problemi a breve termine, ma punta a costruire un sistema che possa sostenere le persone anche quando i riflettori del progetto si spegneranno.

A supportare questo sforzo ci sono anche diverse associazioni e cooperative sociali, come l’Associazione Mastropietro & C. APS, l’Associazione NEMO-In.Forma.Citt@ ETS, il Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione Internazionale (CIAC Onlus), EDUCAMONDO, Pollicino S.C. e Marypoppins SCS

"Siamo riusciti a mettere insieme soggetti diversi, appartenenti a territori con caratteristiche differenti, per creare una rete che supporti chi ne ha più bisogno - spiega l’Assessora comunale di Ivrea Gabriella Colosso -  L’obiettivo non è solo dare un tetto o un lavoro a queste persone, ma creare un sistema che offra opportunità di vita migliori e più stabili anche dopo la conclusione dei 36 mesi previsti...".

Il progetto si concentra su più fronti. Da un lato, la creazione di un sistema abitativo integrato, in grado di offrire soluzioni non solo temporanee, ma stabili, per chi esce dai percorsi di accoglienza. Dall'altro un inserimento lavorativo concreto, con percorsi di formazione e impiego che aiutino i beneficiari a ritrovare la propria indipendenza economica. Il coinvolgimento delle imprese locali sarà essenziale per far sì che queste persone possano ricostruire il proprio futuro con basi solide.

Ma non è tutto. Il progetto pone grande attenzione anche alla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, un tema delicato per chi deve affrontare le responsabilità familiari, soprattutto nei casi di nuclei monoparentali o famiglie numerose. 

L'entusiasmo è palpabile, ma l’Assessora Colosso non nasconde le difficoltà.

"Gli obiettivi che ci siamo posti sono ambiziosi e il lavoro sarà tanto," ha ammesso, consapevole che la sfida è appena iniziata. Il finanziamento è una grande opportunità, ma sarà la capacità di coordinare e far dialogare tanti attori diversi a fare la differenza.

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