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Il vino del Canavese "brilla" alla Milano wine week

Le etichette dei giovani vignaioli canavesani brillano alla Milano Wine Week: un successo per NT Wines, La Campore e Decimofilare

Nello Gatti (foto Giorgio Vitali)

Nello Gatti (foto Giorgio Vitali)

La settima edizione della Milano Wine Week ha offerto una vetrina di prim'ordine per il Canavese, grazie alla partecipazione di tre realtà emergenti dell'associazione Giovani Vignaioli Canavesani (GVC): NT Wines, La Campore e Decimofilare. In un evento che ha attratto migliaia di appassionati e professionisti da tutto il mondo, le etichette canavesane si sono distinte per la qualità e l’innovazione, dimostrando ancora una volta l’enorme potenziale del territorio.

Milano wine week

La Milano Wine Week, ormai appuntamento irrinunciabile per l’élite del settore, si è confermata una piattaforma di assoluto rilievo, capace di catturare l’attenzione di operatori internazionali, critici ed esperti del vino. La kermesse, che si distingue per il format dinamico e per la capacità di anticipare tendenze e richieste del mercato, ha messo in evidenza un dato fondamentale: il comparto vinicolo italiano è in piena espansione, con un aumento del 5% nelle esportazioni e un crescente interesse per vini di nicchia che valorizzano vitigni autoctoni come Erbaluce e Nebbiolo, simboli identitari del Canavese.

Tra le etichette presentate, si sono distinte il Nebbiolo di NT Wines (Strambinello), un vino che incarna l’evoluzione moderna del vitigno in Canavese, mostrando una straordinaria freschezza e complessità. La Campore (Masino) ha portato il suo Metodo Classico, una bollicina raffinata, espressione dell’artigianalità e del savoir-faire locale. Infine, Decimofilare (Palazzo Canavese) ha conquistato il pubblico con il suo Erbaluce Fermo, un bianco che rappresenta in maniera eccellente la tradizione del vitigno autoctono canavesano.

Queste etichette sono state proposte al pubblico attraverso degustazioni curate dai sommelier dell’AIS Lombardia e una prestigiosa masterclass condotta da Nello Gatti, rinomato esperto del settore. Il pubblico internazionale ha avuto l'opportunità di intraprendere un viaggio nella storia del vino italiano, esplorando come il Nebbiolo contemporaneodei giovani vignaioli canavesani possa rappresentare un ponte tra passato e futuro.

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foto Loris Scalzo

La risposta dei partecipanti è stata estremamente positiva, con particolare interesse per il Nebbiolo, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione. Anche il Metodo Classico e l'Erbaluce hanno ricevuto elogi, confermando la qualità dei vini canavesani e stimolando l’interesse per visite sul territorio.

L’associazione Giovani Vignaioli Canavesani si pone l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso una produzione sostenibile e la tutela della biodiversità. Attualmente, i 52 ettari di vigneti coltivati dai membri dell’associazione producono oltre 83.500 bottiglie annue, focalizzandosi su varietà autoctone come Erbaluce e Nebbiolo. La crescente domanda di vini di alta qualità e legati al territorio, confermata dall’affluenza e dall'interesse durante la Milano Wine Week, apre prospettive promettenti per il futuro di queste giovani cantine.

In un contesto internazionale sempre più orientato verso produzioni di nicchia, la partecipazione a un evento di questa portata rappresenta per i vignaioli canavesani un’opportunità strategica per consolidare la propria posizione sul mercato e affermare il Canavese come un'area vitivinicola di eccellenza. Grazie a una collaborazione sinergica tra produttori e professionisti del settore, il Canavese continua a emergere come protagonista nel panorama vinicolo italiano e internazionale.

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