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16 Settembre 2024 - 11:42
Premiazione del Grappolo d’Oro: l’Erbaluce di Caluso come non l’hai mai bevuto
La Premiazione del Grappolo d’Oro è uno dei momenti più attesi e significativi della Festa dell’Uva di Caluso. Questo prestigioso riconoscimento viene assegnato ogni anno a tre aziende o produttori vinicoli che si sono distinti per la qualità del loro vino Erbaluce, simbolo del territorio. Quest'anno il premio è stato ritirato da tre donne: Elisa Pozzo di Piverone e La Masera vincono per il fermo e per lo spumante metodo classico. L'azienda di Chiara Massoglia si aggiudica il premio per il miglior Passito 2024.
I vini in concorso erano 28, espressione di 16 produttori.
Durante la cerimonia, che si svolge la terza domenica di settembre, il Grappolo d’Oro celebra l’eccellenza vitivinicola e riconosce l’impegno di chi, con passione e dedizione, contribuisce a mantenere viva e innovativa la tradizione vinicola locale.
La premiazione rappresenta non solo un traguardo per i produttori, ma anche un momento di orgoglio per l’intera comunità di Caluso, che vede riconosciuta la qualità del proprio vino a livello locale e nazionale. I tre Grappoli d’Oro vengono assegnati sulla base di criteri legati alla qualità del prodotto, alla sostenibilità dei metodi di produzione e all’innovazione nel rispetto della tradizione.
Questo evento si inserisce in un quadro più ampio di celebrazioni che rendono omaggio alla viticoltura calusiese, accompagnato dalla proclamazione della Ninfa dell’Erbaluce, altra figura simbolica della festa. La combinazione di tradizione, innovazione e aggregazione fanno della Premiazione del Grappolo d’Oro uno dei momenti più rappresentativi e attesi dell’intera manifestazione.
La storia dell'Erbaluce di Caluso è strettamente legata al territorio del Canavese, nel Piemonte settentrionale, e rappresenta una delle eccellenze vinicole italiane. Questo vitigno autoctono, coltivato da secoli, è noto per la sua capacità di produrre vini bianchi di grande qualità e personalità.
Il nome "Erbaluce" deriva dal colore caratteristico degli acini, che al maturare assumono sfumature dorate e rosate, richiamando i toni della luce dell’alba o del tramonto ("erba-luce").
Le origini dell'Erbaluce sono avvolte nella leggenda. Secondo una narrazione mitologica, il vitigno sarebbe nato dalle lacrime della ninfa Albaluce, figlia del Sole e dell'Alba. La leggenda racconta che le sue lacrime, cadendo sulla terra del Canavese, avrebbero dato origine a queste viti particolari, capaci di dare frutti preziosi e lucenti.
In realtà, documenti storici fanno risalire la presenza dell'Erbaluce nella zona di Caluso già al XVII secolo, quando veniva apprezzato per la sua acidità e freschezza.
L'Erbaluce è un vitigno versatile, utilizzato per produrre tre tipologie di vino principali:
Nel 1967, l'Erbaluce ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata (DOC), diventando uno dei primi vini bianchi piemontesi a ricevere tale riconoscimento.
Successivamente, nel 2010, è stato insignito della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), il massimo riconoscimento per i vini italiani, che certifica la qualità e la provenienza del prodotto. Questo risultato ha consacrato l'Erbaluce come uno dei vini di maggior pregio della regione.
La cittadina di Caluso è il cuore pulsante della produzione dell'Erbaluce. Le colline e i terreni circostanti, ricchi di minerali e ben esposti al sole, offrono le condizioni ideali per la coltivazione di questo vitigno. Il legame tra Caluso e l'Erbaluce non è solo economico, ma anche culturale: la Festa dell’Uva, celebrata ogni anno a settembre, è una testimonianza della profonda connessione tra la comunità locale e la sua tradizione vinicola.
Oggi, l'Erbaluce di Caluso è apprezzato non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. La sua freschezza e versatilità lo rendono adatto a una varietà di abbinamenti gastronomici, mentre il passito viene considerato un vino da meditazione di altissimo livello.
La tradizione si fonde con l’innovazione: i produttori locali continuano a sperimentare nuove tecniche di vinificazione, pur mantenendo intatto il rispetto per il territorio e per i metodi tradizionali.
In conclusione, l'Erbaluce di Caluso è molto più di un vino: è un simbolo di un territorio ricco di storia, tradizioni e cultura, che continua a raccontare, attraverso i suoi profumi e sapori, la storia millenaria del Piemonte e della sua viticoltura.
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