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Settimo Torinese

Elena Piastra: come fare politica dimenticandosi di amministrare

La città affonda e lei ci parla dei massimi sistemi...

Piastra a Reggio Emilia

Piastra a Reggio Emilia

Ed eccola lì, la nostra infaticabile sindaca di Settimo Torinese, Elena Piastra. Ancora una volta ci delizia con un nuovo capitolo della sua personale epopea su Facebook. Mentre la città affonda letteralmente tra le buche stradali, l’immondizia minaccia di diventare la nuova attrazione turistica e i parchi sono diventati un vero e proprio schifo, la sindaca non trova di meglio da fare che esibirsi nell’ennesimo sermone politico, degno di un’ambasciatrice delle Nazioni Unite – o almeno così crede lei.

Il suo ultimo capolavoro retorico è un post su Facebook,direttamente dalla festa dell'Unità tenutasi a Reggio Emilia, che potrebbe essere intitolato "Come fare politica dimenticandosi di amministrare".

Nella sua narrazione, la Piastra si presenta come la paladina della giustizia contro la temibile legge sull’autonomia differenziata. Per carità, è sempre bello vedere un politico che si interessa di questioni nazionali. Peccato che, nel frattempo, i cittadini di Settimo continuino a fare slalom tra cumuli di rifiuti e marciapiedi dissestati, chiedendosi se la loro sindaca sappia ancora cosa significhi governare una città.

La sindaca si lancia in un’analisi profonda – o almeno così sembra a lei – su quanto sia dannosa questa legge, sia per il Nord che per il Sud. Parla di ambiente, di economia, di politiche condivise, come se stesse partecipando a un vertice internazionale. Peccato che nel frattempo i residenti di Settimo debbano fare i conti con un ambiente che sembra uscito da un film post-apocalittico, con ratti che ormai partecipano alle riunioni di condominio e moscerini che ballano sui davanzali.

E poi arriva il pezzo forte: Piastra ci spiega che l’aria inquinata non conosce confini regionali.

Ma guarda un po’, chi l’avrebbe mai detto?

Un’intuizione degna di un Nobel, se non fosse che i suoi concittadini respirano quell'aria ogni giorno, tra un autobus in ritardo e un altro, maledicendo il momento in cui hanno creduto alle sue promesse elettorali.

Ma il vero capolavoro sta nella sua conclusione: "Gli italiani hanno capito molto bene che questa legge è sbagliata e rischiosa". Forse, sindaca, gli italiani – o almeno quelli di Settimo – hanno capito molto bene che c'è qualcosa di ben più sbagliato e rischioso: un'amministrazione che preferisce parlare di massimi sistemi piuttosto che rimboccarsi le maniche e risolvere i problemi quotidiani.

E mentre lei si prepara a lanciare segnali al governo, forse dovrebbe preoccuparsi dei segnali che arrivano dai suoi cittadini: segnali di esasperazione, di delusione, di voglia di cambiamento.

Perché, cara sindaca, alla fine della giornata, a Settimo non interessa quanto lei sia brava a fare politica da tastiera.

 I suoi cittadini vorrebbero solo una cosa: vedere finalmente una sindaca che faccia, per una volta, il suo lavoro.

Ma forse è chiedere troppo.

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