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Settimo Torinese
01 Settembre 2024 - 21:34
Il capogruppo in consiglio Elena Ruzza e il segretario cittadino del pd Nicolò Farnietto
Con un post di oggi il Partito Democratico di Settimo Torinese facendo finta di non aver capito il senso di un nostro articolo dal titolo "Il Pd di Settimo Torinese? Predica bene e razzola malissimo" si dilunga in una lunga elucubrazione sulla differenze che sussistono tra due indagini della Procura di Torino, quella sulla 'ndrangheta e sul voto di scambio, chiamata "Echidna" e quella che vede coinvolto un candidato alla carica di consigliere della Lega non eletto.
E delle due l'una: o fan finta di non capire o son "tordi".
Nessuno - e lo scriviamo a chiare lettere - vuol difendere FranK Mascia. Si difenderà da solo nelle aule dei tribunali. Nessuno - e lo riscriviamo a chiare lettere - applaude alle ronde. Quel che si è sottolineato è piuttosto l'uso strumentale che il Pd ha fatto di una notizia (cha abbiamo dato fin dal primo momento anche noi) e la completa assenza di commenti sia del Pd, sia del centrodestra, proprio durante la campagna elettorale, su una notizia decisamente più grave, cosa che a parti invertite, siamo convinti, non sarebbe avvenuta.
Perchè? Perché a Settimo il Pd pensa di saperla più lunga di tuti.
Perchè a Settimo il Pd è supponente! Perchè a Settimo il Pd considera tutto quel si muove intorno una "scocciatura". Perchè vogliono sempre avere l'ultima parola. Perchè hanno sempre una giustificazione. Perchè le colpe sono sempre di altri. Perchè nessuno ha mai detto loro effettivamente quel che si pensa. Perchè stan confondendo il credito dato alla loro giovane età da un'intera città con il rispetto che si dà agli statisti, ma statisti non sono...
Riproponiamo qui un precedente botta e risposta risalente all'aprile scorso tra noi e il segretario del Pd Nicola Farinetto che assomiglia molto (sembra un copia e incolla) al post di oggi, il che ci fa pensare che non sappiano neanche di che cosa stan parlando, il che è davvero molto ma molto più grave.
In ogni caso sono davvero molto contento di questo dibattito ulteriore. Approfondire fa bene a tutti, anche e soprattutto ai cittadini/lettori.
Da segretario del Partito Democratico settimese ritengo opportuno approfondire alcune ricostruzioni giornalistiche sulle vicende degli ultimi giorni.
In primo luogo, le valutazioni politiche sul Partito Democratico le fa il suo circolo, perché abbiamo tutti gli anticorpi necessari per respingere comportamenti che gettano ombre sulla nostra comunità: non siamo né malleabili, né controllati, ma viviamo del confronto costante e dell’impegno di tutti i nostri militanti, che da mesi sono presenti in città per ascoltare, discutere e fare politica.
Nessuno dei candidati è indagato, e lo ribadisco per il principio di garanzia che il PD ha sempre adottato. Esprimo la vicinanza ad Alessandro Scopel e Caterina Greco, e a ribadire il pieno sostegno alla sindaca: il fatto che siano stati citati all’interno di un’ordinanza non fa di loro persone disoneste, come è stato fatto intendere in alcuni articoli usciti.
Rispetto ad Alessandro Scopel, ricordo che è stato nominato come amministratore di SAT a seguito di un bando pubblico e con una scelta collegiale dei soci, data la forma di società consortile (s.c. a r. l.). Ha svolto il ruolo con diligenza, permettendo alla società di gestire l’importante lavoro legato al PNRR e facendo anche crescere i bilanci della società stessa grazie alla qualità dei servizi offerti. Le posizioni politiche di Alessandro non c’entrano nulla con il lavoro del manager pubblico e ciò che emerge dalle carte sul profilo giuridico non comportano alcuna colpa da parte sua.
Rispetto al confronto con il Movimento 5 Stelle, da parte nostra non c’è la volontà di concludere un percorso iniziato mesi fa e che ha permesso di costruire un progetto comune per Settimo Torinese.
Nicolò Farinetto, segretario cittadino del Pd
Proprio vero il detto: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire o, in questo caso, di chi non vuole leggere. Le indagini di “‘ndrangheta” della Procura di Torino, infatti, vanno lette, non solo dagli indagati, anche e soprattutto da chi fa politica.
Non per andare alla ricerca di chi è penalmente perseguibile, che questo è un compito dei magistrati, ma per capire se nel proprio modo di intendere la pubblica amministrazione c’è qualcosa che non va.
Ora delle due l’una, caro segretario cittadino, o noi viviamo in due mondi paralleli, o lo Scopel che lei conosce non è lo stesso che conosciamo noi, identico e uguale a quello descritto nell’indagine.
Cioè quello che 5 anni fa si dimise da consigliere comunale per andare a occupare un posto nel cda dell’ospedale di Settimo Torinese. Quello che è passato, con disinvoltura dalla corrente di Mauro Laus a quella di Salvatore Gallo.
Dall'album di Mauro Laus
E, in ultima, quello che parla di voti legati a favori e che se ne sbatte allegramente dell’articolo 54 della Costituzione laddove si dice che “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.
Sarà anche un bravo manager ma Scopel (e sto esercitando come mi consente la legge il mio libero diritto di critica) "politicamente" è un “opportunista”, un carrierista, uno che dei cittadini se ne strafotte.
Ripeto. Probabilmente, però, lo Scopel che conosciamo noi, non è lo stesso che conosce lei. Amen!
Ah già dimenticavamo Caterina Greco. Beh, questo, come abbiamo già detto, è un problema del sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
P.S. Un consiglio sul prosieguo del dibattito. Si faccia dare qualche lezione dal Procuratore Nicola Gratteri sul terreno politico "fertile" per le cose di 'ndrangheta, senza del quale la 'ndrangheta non attecchirebbe.
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