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Settimo Torinese
25 Agosto 2024 - 22:25
Le isole ecologiche di Settimo Torinese, nate con l'intento di migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere la raccolta differenziata, negli anni si sono trasformate in vere e proprie discariche a cielo aperto.
Il degrado regna sovrano e la totale assenza dell’Amministrazione comunale sta alimentando la frustrazione e la rabbia di tanti cittadini.
Su Facebook, il dibattito è più acceso che mai, con gli abitanti di diverse zone della città pronti a denunciare una situazione ormai insostenibile.
Nei giorni scorsi Bruna Brownie Fusaro, ha condiviso su Facebook alcune foto che testimoniano lo stato pietoso delle aree ecologiche nei pressi delle case popolari di via Foglizzo.
"Ci preoccupiamo tanto di parchi e aree verdi a Settimo, ma delle condizioni in cui versano le aree ecologiche?", scrive Fusaro, mettendo in luce una contraddizione evidente nell'operato dell'amministrazione comunale.
"Bidoni 'chiusi' in griglie non chiuse e senza serratura in cui chiunque butta la qualunque", continua, sottolineando come la mancanza di sicurezza delle aree ecologiche permetta a chiunque di accedere e trasformare queste zone in veri e propri porcili.
Non è solo una questione di decoro, ma anche di rispetto per chi paga regolarmente la TARI e si sforza di fare la raccolta differenziata.
"E intanto gli inquilini pagano la TARI e dovrebbero anche fare la differenziata? Per cosa esattamente?", si domanda Fusaro. La realtà, purtroppo, è che chiunque può accedere a queste aree e scaricare rifiuti in modo indiscriminato, vanificando gli sforzi dei residenti per mantenere pulita la città.
Fabio Pardo, ex responsabile nella raccolta rifiuti a Torino, si concentra su un aspetto ancora più inquietante della questione.
"Partiamo dal presupposto che gli zingari come è già accaduto hanno le chiavi delle isole ecologiche, è normale?". Una denuncia che, se confermata, getterebbe ombre pesanti sull'efficacia e sulla trasparenza della gestione delle aree ecologiche da parte del Comune. Questo fatto, che alcuni cittadini non escludono, sembra essere solo uno dei molti problemi legati alla gestione delle isole ecologiche.
Non mancano le proposte per cercare di risolvere il problema.
"Secondo me bisognerebbe fare i bidoni come quelli che ho visto in Liguria o in Toscana, che si aprono con una tessera elettronica nominativa che si può richiedere solo al comune di residenza", suggerisce ancora Fusaro. Un'idea che, se implementata, potrebbe limitare l'accesso non autorizzato e contribuire a ridurre il degrado.
Tuttavia, la sensazione è che queste proposte, come tante altre in passato, siano destinate a cadere nel vuoto, ignorate da sindaca e assessori.
Lo sostiene chiaro e tondo Carmine De Rosa, un altro cittadino molto attivo nel dibattito: "Basta con questi commenti tanto è come un muro di gomma, rimbalza tutto".
De Rosa peraltro evidenzia come il problema non sia solo l'accesso indiscriminato alle aree, ma anche l'indifferenza di chi dovrebbe vigilare e gestire queste situazioni. "Pensate la risposta dei raccoglitori: 'Tanto noi chiudiamo, ma chi va a buttare i rifiuti fuori dai bidoni ha le chiavi'", racconta, sottolineando l'assurdità della situazione.
Silvia Belotti, un’altra residente di Settimo, ne ha per tutti: "Noi di Vicolo Toscanini siamo intervenuti con la SETA anche tramite l’amministratore di condominio e abbiamo ricevuto una multa dopo un controllo della stessa per qualcosa che non andava in un bidone, mentre fuori e dentro l’area è un macello! Cornuti e mazziati!".
Della serie: oltre al danno pure la beffa.
Tant'è, tutt'intorno, da via Alessandria a via Regio Parco, da via Luigi Einaudi a Vicolo Toscanini, le segnalazioni di degrado si moltiplicano.
"Era più pulito quando c'erano le campane per il vetro, la carta, la plastica e i bidoni per l'indifferenziata. E per fare le aree ecologiche abbiamo pure pagato!", commenta Tamara Fe, rimpiangendo i tempi in cui la gestione dei rifiuti sembrava essere meno problematica.
L'impressione generale è che il problema delle isole ecologiche sia stato a lungo ignorato dall'Amministrazione comunale e da una sindaca più preoccupata a farsi fotografare in giro tra i cantieri a rotazione.
"Siamo nel 2024, se c'è la volontà si può", fa la sintesi Giorgio Chiarle.
Nel frattempo, i rifiuti continuano ad accumularsi, attirando topi e creando una situazione di degrado che non solo danneggia l'immagine della città, ma mette anche a rischio la salute pubblica.
"Infatti proprio l'altro giorno ho visto due topoloni che si aggiravano nell'area ecologica, che schifo", racconta Anna Murlo.
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