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Settimo Torinese

Caos scuola: i bambini rischiano di restare senza libri, ma l'assessora Gaiola è in vacanza e non muove un dito

Migliaia di ordini della primaria sono fermi perché in Comune non c'è nessuno che mandi avanti le procedure di pagamento

Chiara Gaiola

L'assessora all'Istruzione Chiara Gaiola

Migliaia di libri scolastici rischiano di non arrivare sui banchi degli alunni settimesi in tempo per l'inizio delle lezioni. A minacciare di incrociare le braccia sono alcuni esercenti abilitati per la rivendita dei testi.

Spiegano con parole semplici, semplicissime, quanto sta accadendo: "Il Comune non ha ancora approvato le fatture relative alla prima parte dei libri che abbiamo già acquisto e consegnato. Questo perché gli uffici sono chiusi per ferie e manca chi fa il controllo dei documenti emessi. I responsabili sono tutti in vacanza, l'assessora all'Istruzione Chiara Gaiola non ha neppure risposto alle mail mandate per sollecitare lo sblocco delle procedure e noi siamo rimasti con il cerino in mano".

L'unica ad aver reagito ai solleciti inviati ai primi di agosto urbi et orbi, perfino a Stefano Maggio, direttore generale del Comune, è stata la sindaca Elena Piastra: "Chiedo all'ufficio scuola e vi faccio sapere".

Siamo al 22 agosto e l'unica risposta data dal Comune è a dir poco imbarazzante: "Stiamo valutando l'iter appropriato per dare il via libera alla fatturazione". 

La sindaca Elena Piastra

Il malcontento è al limite della disperazione: "Quei libri, noi li acquistiamo. Le case editrici si fanno pagare subito, non a 30 giorni o a 60. Se il Comune non approva le prime fatture emesse, non possiamo neppure chiedere alle banche un anticipo di pagamento. E allora, con che soldi possiamo far fronte gli ordini restanti?".

Parliamo di cifre importanti che arrivano anche a 40mila euro per i commercianti che hanno più ordini da evadere.

Per i piccoli esercenti, soprattutto per chi si è visto arrivare oltre un migliaio di richieste di libri di testo, l'unica soluzione è quella di interrompere le forniture: "Finché il Comune non sbloccherà la procedura non potrò procede con il ritiro di altri libri e di conseguenza con la consegna" allarga le braccia una delle negozianti che sta facendo fronte alla maggior parte delle richieste di libri.

Il rischio, dunque, è che al suono della campanella, moltissimi alunni saranno senza i testi.

Ma com'è possibile che si sia arrivati alla fine di agosto per svolgere adempimenti che ogni anno partono con mesi di anticipo proprio per evitare intoppi?

L'inefficienza nasce con la decisione da parte del Comune di cambiare la piattaforma utilizzata per acquisire le prenotazioni. Una rivoluzione adottata proprio a ridosso delle elezioni, con un gestionale diventato operativo solo a metà luglio a causa delle lungaggini dovute al rinnovo dell'amministrazione comunale seguito alle elezioni di giugno.

Ad aggiudicarsi il bando 2024 lanciato a maggio e rivolto a tutti gli esercenti abilitati per la rivendita di libri scolastici erano stati quattro punti vendita: due di Settimo, uno di Brandizzo e uno di Chivasso.

"A metà luglio con una call durata appena una ventina di minuti, ci hanno spiegato il funzionamento della nuova piattaforma - racconta una delle commercianti -. Mi sono subito accorta delle criticità rispetto alla precedente, ma non avendo potuto accedervi prima dell'incontro non mi rendevo ancora conto del disastro".

Il giudizio della negoziante è senza mezzi termini: "Non so in base a quali criteri sia stata scelta questa nuova piattaforma, ma posso dire con certezza che è un obbrobrio! Funziona malissimo. L'operatività è del tutto sbagliata. Nasce come programma fatto da chi non ha idea di come funzioni il mondo dei libri. E' stato come affidare la vendita di salami a chi si è sempre occupato di abbigliamento".

Una delle differenze più grandi è che l'inserimento degli ordini è affidato direttamente ai genitori che vi accedono con lo Spid.

"Ciò ha creato gran confusione. Ci sono prenotazioni errate, doppie prenotazioni. Prima eravamo noi esercenti a gestire gli ordini inserendo il codice fiscale fornito dalle famiglie. Ora non possiamo più fare niente e in caso di errori devono essere gli utenti stessi a correggerli. Questo rallenta e di molto i controlli che l'ufficio scuola deve fare per mandare avanti le procedure di accettazione delle fatture. Aggiungiamoci il fatto che chi dovrebbe occuparsene è in ferie e che l'assessora competente, Chiara Gaiola, latita. E il disastro è compiuto".

L'assessora all'Istruzione Chiara Gaiola

L'inerzia degli uffici comunali a pochi giorni dal suono della prima campanella ha creato un clima di esasperazione che rischia di far scoppiare lo sciopero della distribuzione dei libri.

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