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L’urgente necessità di ascolto nella lotta contro la depressione 

Ci rendiamo complici quando ignoriamo le persone in difficoltà, le quali possono arrivare a estremi gesti disperati

depressione

Ti chiudi in te stessa per proteggerti da un mondo che sembra ignorarti.

Nei momenti di depressione, ti senti divorata da questa condizione, isolata anche vivendo in città o in un condominio; nessuno si avvicina, nessuno bussa alla tua porta. Le persone con cui avevi legami si allontanano, consapevoli dei tuoi problemi, ma apparentemente indifferenti.

I tuoi demoni interni ti distanziano dagli affetti e dagli amici di sempre, il telefono smette di squillare, e la gente, pur sapendo che non stai bene, non interviene in tuo aiuto.

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Molte persone soffrono di questa patologia, una condizione comune di cui non ci si deve vergognare. La depressione non è una debolezza e può essere trattata, ma è essenziale riconoscerla e cercare l’aiuto di un professionista.

Secondo uno studio pubblicato su Nature Translational Psychiatry, esistono specifiche ore e periodi dell’anno in cui le persone sono più inclini a pensare al suicidio, con un picco di comportamenti autolesionisti tra la primavera e l’inizio dell’estate.

Per assistere chi soffre di questa patologia, sarebbe utile istituire un centro di ascolto regionale, coordinato dal numero di emergenza unico europeo, il 112. Questo centro avrebbe l’obiettivo di offrire un primo supporto telefonico e garantire un percorso di cura. Una telefonata può salvare una vita; molte persone desiderano ricevere aiuto e non devono sentirsi un peso. Altrimenti, la solitudine può portarle a combattere da sole contro un nemico che le divora, chiudendosi in sé stesse fino a considerare il suicidio come unica via d’uscita.

Questo dramma si consuma quotidianamente, rendendo indispensabile un servizio di ascolto continuativo, non limitato da orari o giorni specifici. 

È nostro dovere intervenire quando siamo a conoscenza di queste situazioni. 

Tutti coloro che hanno la possibilità di offrire aiuto e attivare risorse per farlo sono responsabili. 

Ci rendiamo complici quando ignoriamo le persone in difficoltà, le quali possono arrivare a estremi gesti disperati.

Ciao!!

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