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Ivrea in azione
12 Marzo 2024 - 07:30
Robin Williams
Robin Williams, per ogni film girato, richiedeva alla casa di produzione di impiegare almeno 10 persone senza fissa dimora, offrendo loro un’opportunità di lavoro. Grazie a questo impegno, nel corso della sua carriera, ha aiutato più di 1500 persone in difficoltà.
A Ivrea, sebbene non disponiamo delle stesse risorse, quali set cinematografici, è fondamentale agire concretamente, al di là delle parole. È inaccettabile ascoltare in consiglio comunale continue proposte volte a dimostrare una presunta benevolenza, per poi constatare un’effettiva indifferenza nei fatti.
Durante l’ultima seduta del consiglio comunale, in merito a una mozione della destra sui parcheggiatori abusivi, è stata avanzata dalla sinistra la proposta che un volontario si occupi di convincerli a partecipare a programmi di integrazione sociale. Sebbene l’idea sia lodevole, risulta difficile da attuare.
Questo problema ci riguarda tutti; lo sentiamo quando viaggiamo o quando esploriamo le grandi città metropolitane, come Torino. Tuttavia, Ivrea, data la sua dimensione e cultura, non è abituata a confrontarsi con queste realtà. Anche qui, però, esistono strutture di accoglienza che offrono supporto, un letto, un pasto caldo e la possibilità di usufruire di servizi igienici, contribuendo al recupero di un minimo di dignità. Ci chiediamo se gli spazi disponibili siano sufficienti.
Ivrea non può permettere che persone dormano all’aperto, esposte a pioggia e freddo, in zone frequentate quotidianamente da migliaia di persone. Non dovremmo accettarlo in nessun luogo, specialmente durante le avversità meteorologiche.
Qual è l’immagine che Ivrea vuole trasmettere?
Città industriale del XX secolo, patrimonio dell’UNESCO, sensibile ai diritti civili ma indifferente verso chi non ha un tetto? Non possiamo più tollerare questa indifferenza. Ivrea deve rimanere fedele alla propria storia e ai valori espressi durante i dibattiti in consiglio comunale, assicurandosi che nessuno, sia esso parte della nostra comunità o meno, debba affrontare tali difficoltà senza ricevere aiuto.
È necessario affrontare la grave emarginazione sociale vissuta da persone senza dimora e da individui come Ilaria, per cui la casa si è trasformata in una prigione, attraverso un servizio di assistenza sociale immediata, con il supporto di enti e associazioni, evitando ogni forma di demagogia, già troppo presente nei dibattiti del consiglio comunale.
Ciao!!
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LA VOCE DEL CANAVESE
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