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15 Febbraio 2024 - 23:31
In un processo per diffamazione alla domanda se fosse intestatario di beni, Fedez aveva replicato: "No, ho tutto intestato alle mie società".
Va avanti la crociata del Codacons contro i Ferragnez.
Dopo gli esposti a pioggia in un centinaio di Procure di tutta Italia nei confronti di Chiara Ferragni, ora sotto inchiesta per l'affaire delle vendite solidali del pandoro, delle uova di Pasqua e della bambola Trudi, l'associazione dei consumatori ha di nuovo spostato il mirino sul marito chiedendo alla Guardia di Finanza una verifica fiscale.
L'occasione per riaprire il fronte Fedez è una frase da lui pronunciata quattro anni fa in aula a Milano in un processo per diffamazione.
Alla domanda se fosse intestatario di beni, il rapper aveva replicato: "no, ho tutto intestato alle mie società".
Parole queste rispolverate per risollevare dubbi sul cantante e per costruire una nuova denuncia con allegata una vecchia consulenza tecnica aggiornata e che questa volta è stata recapitata ai vertici delle Fiamme Gialle di Milano e Roma.
La replica di Fedez al Codacons affidata ad una storia sul suo profilo Instagram
Ovviamente, come capita sempre in casi del genere, verranno effettuati gli accertamenti anche se al momento nelle società di Fedez, già monitorate in passato, non risulta esserci nulla di inedito o di oscuro.
Nell'esposto, di cui si occuperà la Gdf milanese, non si indica apertamente una ipotesi di reato ma si sostiene che quella risposta data nel 2020 in udienza "in maniera sintetica ma efficace, fa emergere una personalità incline a 'sfruttare' a proprio vantaggio i meccanismi mediante cui si celano le ricchezze personali, situazione questa dove è molto frequente possano annidarsi situazione di elusione fiscale o di vera e propria evasione".
Per questo si offre una ricostruzione del gruppo societario Zedef - fa capo alla famiglia del marito di Chiara Ferragni ossia "oltre a lui stesso, alla madre e al padre" - e degli "asset", a cui si aggiunge una relazione redatta e attualizzata dal commercialista Gian Gaetano Bellavia, noto esperto di diritto penale dell'economia, in cui viene descritta "una trama societaria in cui si presentano e si ripetono tutti gli indici di pericolosità fiscale".
Chiara Ferragni
Non si vuole, sostiene sempre il Codacons, "affermare che il 'gruppo Fedez' evade il fisco anche perché questa associazione non dispone di mezzi e potestà necessarie per verificarlo o affermarlo".
Tuttavia, "in termini probabilistici, l'analisi dei fatti storici e delle esperienze porta a dire che questo tipo di azioni e comportamenti il più delle volte porta o è diretto anche a evadere il fisco".
Da ricordare, però, che già nel 2019 le verifiche effettuate non diedero origine ad alcuna inchiesta penale.
A stretto giro di posta la replica, via social, del rapper: "Ho risposto la verità. Non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato". E ancora: "le mie società sono a disposizione per ogni eventuale controllo delle autorità competenti, non abbiamo nulla da temere o nascondere".
Intanto il cantante, al centro di un ennesimo botta e risposta con l'associazione dei consumatori, ha incassato una 'vittoria': il gip di Roma ha archiviato l'inchiesta per diffamazione nei confronti di Pietro Maso, l'uomo che ha scontato una pena ad oltre 30 anni di carcere per avere ucciso nel 1991 i suoi genitori ed è tornato libero nel 2015.
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