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Ivrea
26 Gennaio 2024 - 00:40
"E poi capita che giunge una segnalazione direttamente dal sito internet ufficiale della Fondazione dello storico Carnevale... E si scopre che il presidente Alberto Alma, così come già fece Elvio Gambone, fa nascere il Carnevale nel mitico 1808, azzerando e negando decenni di ricerche e documentazioni scientifiche e cancellando almeno sei secoli di tutta quella parte di storia che riguarda lo Scarto, le Zappate, gli Abbà, i Pifferi e i tamburi... Tutti buttati... Ma perchè? E cosa resta? Il Carnevale degli ignoranti! O per dirla alla Fantozzi: è una cagata pazzesca!".
Così Francesco Giona in un articolo tutto da leggere intitolato: "Ma che carnevale storico è questo storico carnevale in cui nessuno tutela la sua storia?".
L'avrete capito. Puntuale come un orologio a cucù è arrivata anche quest'anno....
"Irriverente", "approfondita" e "graffiante", proprio come vogliono gli autori, a cominciare da Gioana che ne incarna lo spirito più vero.
E' La Diana, la splendida rivista sul Carnevale di Ivrea giunta alla sua 32^ edizione, in edicola la prima domenica degli Abbà (28 gennaio 2024). L'altra sera presso "Vino e Dintorni", il covo di Ciro Lubrano Lavadera, che è un altro dei collaboratori più vivaci, l'editore Helena Verlucca ne ha tessuto gli elogi raccontando per filo e per segno i contenuti.
"Un articolo - ha spiegato - è dedicato all’edizione del 2023 dello Storico Carnevale di Ivrea dopo il blackout della pandemia. Ci si chiede: è stato veramente l’anno della rinascita? Abbiamo cercato di rispondere alle tante domande che due anni di astinenza hanno provocato... Nel 2023 è cambiato tutto: nuovo Sindaco, nuova Amministrazione Comunale, nuovi Assessori, ma anche nuovo Presidente della Fondazione e nuovo CdA. Ce ne parla Liborio La Mattina che ha intervistato i nuovi protagonisti: quali sorprese e quali novità? Sull’argomento anche alcune libere e saporite riflessioni (cacio e pepe) di Francesco Gioana e Ciro Lubrano...".
S'aggiunge - e lo ha aggiunto sempre Helena - l’impegno culturale de La Diana rivolto alla ricerca, valorizzazione e divulgazione storica, grazie al lavoro di Franco Quaccia che quest’anno offre interessanti approfondimenti e succose novità sulla nascita e diffusione delle “battaglie agrumarie” in epoche lontane e città inaspettate: un articolo che da solo vale l’acquisto della rivista!
Tra gli autori anche Mauro Saroglia (direttore), Alberto Bolzoni e, naturalmente, il leggendario Cesare Verlucca, papà dell'editore.
La fotografia di qualità è sempre stata la protagonista indiscussa di ogni numero della rivista: le più belle e significative immagini del 2023 di Massimo Sardo, Franco Marino e Luisa Romussi ci aiuteranno a ricordare ogni momento e ci consentiranno di aver sempre a portata d’occhi protagonisti e cerimonie.
Non manca la presenza dei rossi berretti frigi dei DOC (e l’ignominia dei Gnoch) del Carnevale 2023: un numero veramente enorme degli Eporediesi che “fanno” il Carnevale.
La Diana racconta peraltro d'aver lanciato un sondaggio tra i responsabili di tutte le squadre degli aranceri a piedi e dei carri per sentire il polso e la voce del settore più vasto e spettacolare del nostro Carnevale: solo uno ha risposto.
"Dei più di trecento Abbà e bambini che avevano partecipato al Carnevale da protagonisti negli ultimi trent’anni, pubblicati sul numero scorso della rivista - ha ancora raccontato Verlucca - le fotografie attuali che ci sono state inviate da uno sparuto drappello di quelli che si sono riconosciuti."
E poi ancora una sintesi del passato per festeggiare i cento anni dell’A.U.C. attraverso le cronache giornalistiche, le pubblicazioni dei primi anni venti del Novecento e una galleria di ricordi fotografici.
Infine ma non in ultima, un occhio, attento e partecipe, è stato dedicato ai personaggi storici che dovranno affrontare una “campagna” sempre più impegnativa e piena di aspettative, ma sempre incoraggiati e supportati dalla generosa gente del Carnevale.
"Parleremo come sempre - ha concluso Verlucca - de “I Signori dei Cavalli”, che portano avanti con passione e dedizione una tradizione molto importante non solo per il Carnevale eporediese, ma anche per tutto il Canavese, la cura e la gestione di quegli splendidi animali dal portamento antico e nobile: i cavalli...".
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