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Battaglia politica in Consiglio Comunale: quando la maggioranza si trasforma in muro

Durante il Consiglio Comunale di mercoledì 27 dicembre, abbiamo purtroppo assistito al rigetto di ben tredici emendamenti

Ivrea, maggioranza di centrosinistra

Prima di tutto, tengo a fare i miei migliori auguri di buon inizio anno a tutti, nella speranza che possa essere portatore di gioia, soddisfazioni e successi!

Fatti i dovuti e sentiti auguri, bisogna purtroppo spendere del tempo per commentare l’ultimo Consiglio Comunale del passato 2023. Non è stato un bello spettacolo di cordialità istituzionale in veste natalizia, dobbiamo dircelo, né tantomeno di buonsenso, ahinoi.

Sebbene sia naturale il confronto (scontro, alle volte) dialettico tra maggioranza e opposizione, Destra e Sinistra, ecc., nella mentalità di un buon amministratore pubblico, almeno a mio parere, dovrebbe esserci innanzitutto l’idea di perseguire il bene comune e di tutelare gli interessi dei propri concittadini.

Questo, ovviamente, si può manifestare in scelte diverse, dettate dall’ideale con cui si guarda il mondo e per cui, tendenzialmente, si viene votati.

Ci sono però, o, meglio, ci dovrebbero essere, alcune questioni talmente oggettive da non poter essere viste con il filtro ideologico, se trattate da persone intellettualmente oneste. 

Durante il Consiglio Comunale di mercoledì 27 dicembre, abbiamo purtroppo assistito al rigetto di ben tredici emendamenti al Documento Unico di Programmazione su quindici presentati dall’opposizione. Tanto per intenderci, il D.U.P. è l’atto con cui il Consiglio, dando una lettura discorsiva al bilancio di previsione, fissa i propri obiettivi programmatici da raggiungere, dando concretezza alle linee di mandato presentate dal Sindaco.

Si è sentito spesso parlare, specialmente quando il PD, i Cinque Stelle e Viviamo Ivrea di Comotto erano in minoranza, di condivisione, di partecipazione delle opposizioni alle scelte fondamentali dell’Amministrazione e, spesso, il mancato rispetto di questi principi è stato il motivo della loro contrarietà a molte delle scelte prese nel corso del precedente quinquennio.

Noi non ci siamo trincerati dietro questa posizione, che pur legittimamente avremmo potuto seguire, preferendo il tentativo di apportare qualche correzione (a volte anche lessicale e grammaticale) a uno dei documenti più importanti di cui il Consiglio possa discutere. 

Durante la stesura degli emendamenti ero certo che alcuni di essi non sarebbero stati accolti, perché particolarmente politici e identitari, tra cui, per esempio, l’uso corretto della lingua italiana a fronte delle conseguenze dell’ideologia gender, che vorrebbe l’introduzione della Ə e dell’* a simboleggiare il genere neutro.

Anche la richiesta di porre attenzione alle limitazioni delle libertà individuali dei cittadini nelle misure di contrasto al cambiamento climatico era di prevedibilmente difficile accoglimento, posto che la mobilità sostenibile rappresenta la più grande, se non l’unica, ambizione dell’Amministrazione Chiantore, difesa a spada tratta dall’Assessore all’ambiente Fabrizio Dulla, secondo cui, bolscevicamente, “le libertà individuali devono soccombere di fronte all’interesse comune”.

Altri emendamenti, invece, mi sembravano talmente imparziali da farmi dubitare di essere ancora di Destra, dopo averli scritti. Per mia fortuna, ascoltando le motivazioni per cui sono stati bocciati, questi dubbi sono stati fugati, ricordandomi l’importanza dell’onestà intellettuale, che purtroppo, a volte, ci differenzia dalla Sinistra.

A riprova di quanto appena affermato, vi riporto brevemente la discussione attorno all’emendamento sulla sicurezza, che prevedeva l’aggiunta della frase “Sarà interesse di questa Amministrazione combattere tutte le forme di microcriminalità, promuovendo azioni di disincentivo alle stesse, come l’incremento della videosorveglianza e della presenza della Polizia Locale a tutela della cittadinanza”.

Il Vicesindaco Dal Santo ci ha risposto che il paragrafo originariamente poteva risultare scarno perché le intenzioni sul tema dell’Amministrazione andavano ricercate nelle politiche giovanili, volte all’educazione e alla prevenzione della microcriminalità. Fin qui quasi tutto bene, posto che non sono solo i giovani a delinquere.

Il Sindaco, invece, non ha usato mezzi termini per esprimere il netto parere contrario della Giunta, sostenendo perfino che la sua Amministrazione sia per l’inclusione, non si sa bene di chi né come. Ha anche aggiunto che stanno già lavorando per incrementare la videosorveglianza cittadina.

A quel punto ho fatto notare che era stato da loro appena espresso un parere contrario verso ciò che stanno facendo, dovuto esclusivamente al fatto che la proposta proveniva dall’opposizione. 

Da quanto sta informalmente circolando, il problema sarebbe stato l’uso dell’espressione “combattere ogni forma di microcriminalità”, chiaramente inappropriata per l’Amministrazione più arcobalenata, perbenista e amorevole che Ivrea abbia mai avuto.

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