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Brusasco
22 Novembre 2023 - 18:19
Che cosa vuole farne, il Comune, dei gatti della colonia felina di Marcorengo?
Oltre cento giorni dopo la chiusura della casa di riposo della frazione di Brusasco e dopo il ritrovamento di una ventina di gatti rimasti senza nessuno che si prendesse cura di loro, nelle pertinenze della stessa casa di riposo, la minoranza consiliare torna alla carica e chiede all’amministrazione comunale come ha intenzione di gestire la vicenda.
Già, perché sul caso salito alla ribalta delle cronache dei giornali, è calato il silenzio da un po’.
Un silenzio “sinistro”, secondo alcuni, che non farebbe presagire nulla di buono per gli animali randagi della colonia.
I gatti della colonia felina di Marcorengo
Ma facciamo un passo indietro: dove eravamo rimasti?
Per la precisione, alla lettera con cui il sindaco Giulio Bosso aveva avvertito l’Asl To 4, lo scorso settembre, chiedendo “il censimento dei gatti presenti, accertando il numero delle femmine”, e il trasferimento della colonia felina in un altro posto.
Bosso precisò che “il Comune di Brusasco non dispone e difficilmente potrà disporre di risorse per la gestione della colonia”.
E oggi, due mesi dopo, la situazione qual è?
Giulio Bosso sindaco di Brusasco
Il Comune di Brusasco ha provveduto ad una variazione d’urgenza al bilancio di previsione 2023/2025 approvata nel corso del Consiglio comunale del 27 ottobre 2023 per la somma di 1600 euro, “al fine di consentire l’adozione degli opportuni provvedimenti in merito di assistenza a colonia felina”.
Verbalmente, spiegano dall’opposizione, al consigliere capogruppo Anna Marolo sarebbe stato riferito “che la Giunta avrebbe deliberato l’affidamento di un incarico ad un veterinario di Crescentino per la sterilizzazione, ad una associazione di Torino e ad una cittadina brusaschese per l’assistenza, la cura e l’alimentazione giornaliera della colonia felina”.
Anna Marolo consigliere comunale capogruppo di opposizione
Intanto la colonia felina, originariamente localizzata nei pressi della Residenza Annunziata, è stata spostata dietro alla chiesa parrocchiale di San Pietro, “ma ben presto dovrà essere individuato un altro luogo - scrivono dall’opposizione nell’interrogazione al sindaco Giulio Bosso che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale -, a seguito dell’avvio dei lavori e del relativo cantiere per la ristrutturazione della chiesa stessa e dell’edificio adiacente”.
Secondo la minoranza, oggi ci sarebbe una situazione di sostanziale “stallo”. E i gatti sarebbero in balìa degli eventi.
Il che non è un bene per tanti motivi: in primis perché la legislazione impone la tutela della salute e dell’igiene pubblica, nonché della colonia felina stessa.
La minoranza consiliare, con una interrogazione, chiede, tra le altre cose, "se la colonia felina sia stata censita dall’Asl To 4 e quando, se è stata incaricata un’associazione per prendersi cura degli animali, dove verrà localizzata la colonia quando inizieranno i lavori in via Don dell’Aglio, se con le somme stanziate nella variazione di bilancio verranno sterilizzate le femmine e castrati i maschi, presso quale veterinario incaricato e quando, se con le somme stanziate nella variazione di bilancio verranno sterilizzate le femmine e castrati i maschi, presso quale veterinario incaricato e quando".
“Quali sono le ragioni che hanno determinato un continuo e prolungato ritardo negli adempimenti obbligatori per la colonia felina di Marcorengo - chiedono Anna Marolo, Carlo Giacometto e Daniele Testore -, che viene descritta principalmente ed essenzialmente come un problema per la piazza, per la sede della Pro Loco e per l’igiene pubblica dei cittadini a causa delle feci che lascerebbe in giro? Com’è possibile rimandare da oltre 110 giorni decisioni per lo più burocratiche, spostando di giorno in giorno appuntamenti, incontri, occasioni di confronto e catture di gatte ormai quasi al termine della gravidanza, con il rischio di moltiplicare ulteriormente il numero dei gatti della colonia? L’amministrazione mica penserà che la soluzione al problema della colonia felina sia quello di evitare di portare cibo, modalità che a detta di alcuni avrebbe obbligato i felini ad allontanarsi dalla zona della Residenza Annunziata?”.
Le risposte sono attese nel prossimo Consiglio comunale.
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