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Cuorgnè
26 Ottobre 2023 - 09:29
Per la terza volta il Comune di Cuorgnè emette un bando di assegnazione per i beni confiscati alla mafia: l’Avviso Pubblico è datato 23 ottobre e scadrà il 22 novembre.
C’è da sperare che il bando non vada nuovamente deserto com’era successo nelle precedenti occasioni: la prima a fine 2022 (le domande avrebbero potuto essere presentate fra il 12 e il 27 dicembre) e l’altra subito dopo, nel periodo dal 4 gennaio al 7 febbraio 2023.
L’ipotesi più ovvia, che verrebbe in mente a chiunque, è quella che a frenare i possibili interessati fosse stata la paura di mettersi contro la criminalità organizzata ma spesso sono i problemi pratici, legati alla particolarità di queste assegnazioni, a costituire un ostacolo.
Trattandosi di strutture confiscate alle mafie (la ‘Ndrangheta nel caso di Cuorgnè) è evidente che le norme devono essere stringenti per evitare che siano le stesse organizzazioni criminali a rientrarne in possesso grazie a dei prestanome, cosa accaduto in vari luoghi. Allo stesso modo è sacrosanto affidare queste strutture a soggetti che operino con finalità sociali e non di lucro.
L’altra faccia della medaglia sono le difficoltà che le realtà del cosiddetto Terzo Settore incontrano di fronte all’entità degli investimenti richiesti ed alla complessità della gestione.
I beni in questione, tutti situati in Via Salgari, sono due immobili del valore rispettivamente di 309.000 euro e di 290.000; un magazzino da 62.000 euro ed un’autorimessa che ne vale 38.000.
Erano stati due anni fa al centro di una polemica perché in un primo momento il Comune non ne aveva richiesto l’assegnazione, come la legge prevede che si possa fare: un’assegnazione gratuita ma con vincoli precisi di utilizzo.
La villa sequestrata alla 'ndrangheta
In seguito l’amministrazione Cresto era tornata sui suoi passi ed aveva chiesto ed ottenuto la villa appartenuta al boss Giovanni Iaria stabilendone la destinazione a struttura per disabili, con attenzione particolare al problema del “Dopo di noi”. Proponeva e propone la realizzazione di due appartamenti destinati a persone con disabilità medio-lieve o con disturbi psichiatrici oltre alla realizzazione di attività rivolte al territorio, in particolare alle fasce fragili “in un’ottica di inclusione e di prevenzione di altre forme di disagio, anche giovanili”.
I destinatari dell’Avviso Pubblico sono comunità, enti, associazioni rappresentative degli enti locali o di volontariato, cooperative sociali. Devono possedere una comprovata esperienza nell’ambito della disabilità medio-lieve, nella promozione dell’autonomia individuale e nella realizzazione di progetti rivolti all’inclusione sociale delle persone che vivono in condizioni di disabilità.
Sul punteggio incideranno, tra l’altro, il possesso di un’esperienza di oltre 3 anni in questo tipo di attività e l’aver operato per 5 anni sul territorio del CISS 38. Avranno un peso anche la dimensione organizzativa, un basso turn-over e la residenza in zona dei dipendenti che si dovranno occupare del progetto. La concessione varrà per 30 anni e potrebbe essere revocata – senza indennizzi di alcun genere – se il concessionario non dovesse ottemperare a qualcuna delle condizioni previste.
Giovanna Cresto sindaco di Cuorgnè
L’ente o l’associazione assegnataria dovrà ovviamente occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, pagare le utenze e le imposte e stipulare una polizza assicurativa sia per quanto riguarda il fabbricato sia per la Responsabilità Civile. Dovrà però anche farsi carico (dimostrando di averne la possibilità) di co-finanziare al 50% la necessaria ristrutturazione, per la quale il Comune ha richiesto un finanziamento di 100.000 euro.
Gli anni di abbandono hanno pesato sulle condizioni dell’edificio, che necessita anche di essere adattato al nuovo utilizzo: si tratta di effettuare interventi sulle parti murarie e sui serramenti e di adeguare gli impianti (elettrico, idrico-sanitario, di riscaldamento).
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