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Elezioni regionali

L'Appendino furiosa: "Il Pd che ha un sindaco (Lo Russo) che fa il tifo per Cirio"

Verso il campo largo o stretto? Il centrosinistra comincia a muoversi solo adesso...

L'Appendino furiosa: "Il Pd che ha un sindaco (Lo Russo) che fa il tifo per Cirio"

"Il cartello elettorale o l'alleanza a tavolino non mi appassionano, e non mi appassiona il toto-nomi: le alleanze le costruisci sui temi e sui programmi, e non solo fra i partiti ma coinvolgendo il mondo fuori". Così la pentastellata Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, interpellata sulla posizione M5s in vista delle regionali in Piemonte, alla festa di Sinistra Italiana-Sinistra Ecologista.

"E innegabile - ha detto Appendino - che in Piemonte la situazione è complicata. Noi stiamo iniziando un percorso sul nostro programma, e quando avremo finito siamo disponibili a confrontarci con le altre forze politiche sui temi".

Chiara Appendino

"A Torino - ha concluso Appendino - abbiamo poi un sindaco, il Pd Stefano Lo Russo, che è il primo promoter dell'attuale presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, esponente del centrodestra. Questo mi preoccupa".

Nonostante queste dichiarazioni, per la vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo dall'incontro questa sera con l'ex sindaca, sul palco della festa di Si-Sel sono sarebbero arrivate "aperture importanti" in vista della costruzione del campo progressista per le regionali del prossimo anno in Piemonte.

"Terreno di recupero ce n'è molto - ha detto Gribaudo ai giornalisti alla fine dell'incontro - e mi pare che le aperture che ci sono state siano significative. Segnalo però che bisogna fare in fretta, perché i tempi non sono una variabile secondaria. Consegnare il Piemonte nelle mani delle persone che oggi la governano senza neanche fare una battaglia politica sarebbe uno sbaglio. Il Piemonte non è la Lombardia o il Veneto: se vogliamo sfidare la destra non dobbiamo dire che 'Cirio è una brava persona'. Anche perché non vorrei che Cirio fosse il solo volto buono della destra peggiore che ci sia. Però proviamo a superare il passato: non ne voglio più sapere di quello che è stato, viviamo oggi un tempo molto complicato ma anche molto interessante. Con le altre forze del campo progressista siamo d'accordo su lavoro, sanità, ripensamento della vocazione di Torino: quindi concordo con Appendino, iniziamo parlando dei programmi. Non penso che il campo progressista, se smette di tirarsi mazzate da solo, sia in minoranza nel Paese. Oggi  serve non una ordinaria amministrazione ma una straordinaria riorganizzazione del nostro campo. Con la segretaria stiamo lavorando per ricomporre e ricucire: per farlo occorrono leadership determinate ma molto pazienti. Abbiamo bisogno di riconquistare credibilità, e penso che con le leadership attualmente in campo - parlo per il mio partito - si possa davvero fare questo lavoro per unire il campo dei progressisti". 

Marco Grimaldi

Dello stesso avviso il vicecapogruppo Avs alla Camera Marco Grimaldi: "Siamo davanti a una grande apertura  perché se si dice che il problema non sono i nomi e non è il perimetro, ma sono pronti a sedersi a un tavolo a partire dai programmi, credo che ci troveremo più uniti di quanto si pensaLe battaglie che perdiamo sono quelle che non facciamo".

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