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Cuorgnè
28 Luglio 2023 - 15:44
“Non raccoglierò il suo invito a partecipare al Consiglio comunale aperto di martedì 1 agosto, in quanto ritengo la ragione di questa convocazione destituita di ogni fondamento”.
E’ scontro tra la Regione Piemonte e l’amministrazione comunale di Cuorgnè.
E’ di oggi la lettera con cui l’assessore regionale alla Sanità Genesio Icardi replica all’invito dell’amministrazione cuorgnatese a partecipare al Consiglio comunale aperto organizzato per martedì 1 agosto, convocato all’ex Chiesa della Santissima Trinità, proprio per discutere dell’ipotesi di privatizzazione dell’ospedale.
Luigi Genesio Icardi, assessore regionale alla Sanità
Al consiglio aperto sono invitati parlamentari, rappresentanti di Regione, di Città metropolitana, amministratori locali e sindaci, semplici cittadini. Ciascuno può esprimere la propria opinione in merito.
L’appuntamento è dalle ore 17 e per partecipare, prenotandosi per parlare (per ciascuno sono concessi 10 minuti), è necessario inviare una mail a daniela.gea.@comune.cuorgne. to.it entro le 12 di martedì.
Chi non parlerà è sicuramente l’assessore regionale alla Sanità, che in una lettera replica alla sindaca Giovanna Cresto e annuncia che non sarà presente al Consiglio aperto.
“Sono allibita”, aveva commentato Cresto qualche giorno fa la notizia di uno studio commissionato dalla Regione alla società Agm project Consulting che si concentrava sull’ipotesi di una privatizzazione dell’ospedale cuorgnatese.
“Ho appreso dello studio lunedì 3 luglio. Arriva il verbale della riunione che avevamo avuto il 22 giugno con il riferimento ad un allegato che però non c’è - spiegava dalle colonne del giornale La Voce la sindaca di Cuorgnè - . Icardi dice che basta cercarlo sul sito. Scopro così che lo studio era stato consegnato come previsto nel dicembre 2022, che era stato pubblicato all’inizio di maggio del 2023… e che nessuno ne aveva informato i sindaci. Leggendolo, quasi cado dalla sedia. Penso di aver capito male, lo stampo, lo rileggo, lo riesamino con attenzione ma non mi ero sbagliata…”.
Giovanna Cresto sindaca di Cuorgnè
Da lì la convocazione di un Consiglio comunale aperto, prima iniziativa di protesta nei confronti dell’ipotesi paventata dalla Regione.
Oggi è arrivata la replica stizzita di Icardi, indirizzata alla sindaca.
Voler, da parte sua, insinuare il contrario, sollecitando in Consiglio comunale un dibattito sul nulla, significa agire con il deliberato intento di strumentalizzare il tema dell’ospedale, sul quale sarebbe solitamente buona norma non alimentare polemiche di parte
“Il fatto che Lei abbia voluto convocare questa riunione esattamente il giorno dopo che il sottoscritto aveva risposto in Consiglio regionale ai quesiti sulla presunta “privatizzazione” dell’ospedale di Cuorgnè, significa che non ha voluto credere all’evidenza di quanto è contenuto nello studio della società AGM Project Consulting e che ho riferito con chiarezza in Consiglio regionale, vale a dire che nessuno ha mai prospettato la privatizzazione dell’ospedale, come appare evidente in tutte le relazioni, nero su bianco - scrive l’assessore regionale alla Sanità rivolgendosi alla prima cittadina di Cuorgnè -. Voler, da parte sua, insinuare il contrario, sollecitando in Consiglio comunale un dibattito sul nulla, significa agire con il deliberato intento di strumentalizzare il tema dell’ospedale, sul quale sarebbe solitamente buona norma non alimentare polemiche di parte.
Non intendo, quindi, prestarmi in alcun modo a manovre di questo genere, che ritengo di dubbio gusto, oltre che di scarso respiro politico”.
“Quanto al merito della questione - prosegue Icardi -, intendo tuttavia ribadirle che gli scenari delineati dallo studio della società AGM Project Consulting, partendo da dati oggettivi, non hanno mai ipotizzato alcuna privatizzazione, ma semmai previsto ipotesi non solo di conservazione, ma anche di ampliamento delle prestazioni erogate a favore del territorio in regime di sanità pubblica.
Questo ampliamento di offerta è ipotizzato con il contributo di operatori esterni, ma, sempre ed esclusivamente sotto il controllo diretto dell’ASL TO4, quindi, ripeto, in regime di sanità pubblica.
Lo studio identifica dei possibili scenari di collaborazione e non di privatizzazione, scenari, peraltro, in nessun modo vincolanti”.
L'ospedale di Cuorgnè
“A testimonianza di quanto affermato - conclude Icardi -, è giusto sottolineare che, indipendentemente dall’analisi, le attività dei due presìdi ospedalieri sono in continuo potenziamento e che, soprattutto l’ospedale di Cuorgné, ha volumi di attività superiori al 2020, sia in ambito ambulatoriale che di ricovero, ma anche e soprattutto per quanto riguarda l’attività chirurgica. L’impegno sui due presidi rimane pertanto invariato e finalizzato al consolidamento delle attività”.
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