Cerca

Il caso

"Verrò a Groscavallo a festeggiare il 2 giugno: il sindaco che farà?"

Sulla "Resistenza dimenticata" nel paese della val Grande interviene anche il Partito Democratico

Interviene anche Valle del PD

Interviene anche Valle del PD

"In occasione delle date fondamentali del nostro calendario civile un Sindaco deve fare una sola cosa: indossare la fascia tricolore ed essere in prima fila alle commemorazioni ufficiali. Un dovere a cui il Sindaco di Groscavallo è venuto inspiegabilmente meno".

Prima la denuncia del consigliere di minoranza Andrea Parodi, con il suo pezzo su La Stampa. Poi il rimprovero del Centro Pannunzio. Infine l'intervento dell'Anpi provinciale. Ora pure il Partito Democratico. Ha sollevato un vero e proprio polverone la decisione del sindaco di Groscavallo, Giuseppe Giacomelli, di non celebrare il 25 aprile nel suo paese, il più alto della val Grande.

Il virgolettato con cui si apre l'articolo è di Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio Regionale piemontese e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione in quota Partito Democratico. "Evidentemente - sono le parole che Valle ha affidato a una nota - la Festa della Liberazione per qualcuno continua ad essere una festa di parte, divisiva, e non la festa di tutti gli italiani".

La celebrazione silenziosa di Andrea Parodi

Una "dimenticanza": Valle definisce così, con tanto di virgolette, il gesto di Giacomelli. E suona la stessa sinfonia del presidente Anpi Nino Boeti. Valle definisce infatti il gesto del sindaco "un’offesa ai partigiani delle valli di Lanzo e dell’Alto Canavese grazie al cui sacrificio oggi noi viviamo in un Paese libero e democratico". Parole simili erano state usate anche da Boeti.

Eppure ieri sera, nel corso del consiglio comunale, il sindaco Giacomelli ha preferito continuare a non parlare della vicenda.

Giuseppe Giacomelli, sindaco di Groscavallo

"Non c’è zona del nostro Piemonte - prosegue Valle - in cui non sia stato versato il 'sangue resistente' e anche le valli di Lanzo, Grande, d’Ala e Viù diedero un importante contributo alla Resistenza. Qui nel giugno del ‘44 nacque una delle Repubbliche partigiane".

Qui vennero presi a calci (anzi, a pallottole) nel sedere i fascisti comandati dallo squadrista Pavolini, segretario del Partito Fascista Repubblicano e figura apicale della Repubblica Sociale Italiana. "Per questo il 2 giugno - annuncia Valle - insieme al presidente dell’ANPI Nino Boeti, verremo a Groscavallo per festeggiare la Repubblica: perché la Resistenza e la Costituzione repubblicana sono indissolubilmente legate".

Non c’è l’una senza l’altra. "Ci auguriamo che in quell’occasione il Sindaco Giacomelli vorrà essere con noi. 80 anni fa i partigiani scelsero di stare dalla parte giusta della Storia, sacrificando la loro vita. Il 2 giugno credo che il Sindaco di Groscavallo possa compiere il sacrificio di partecipare alle celebrazioni della nostra Repubblica".

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori