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Il caso

Groscavallo paese senza memoria: il sindaco sceglie il silenzio e il "Pannunzio" lo rimprovera

Interpellato da La Voce, Giuseppe Giacomelli derubrica tutto a "polemica". Intanto la vicenda acquisisce popolarità

Groscavallo paese senza memoria: il sindaco sceglie il silenzio e il "Pannunzio" lo rimprovera

Giuseppe Giacomelli, sindaco di Groscavallo

"Non rilascio dichiarazioni". Tre parole che indicano la volontà di stare in silenzio. In un silenzio, in questo caso, di un'eloquenza incredibile. L'ha detto Giuseppe Giacomelli, sindaco di Groscavallo, interpellato da La Voce in merito al dibattito avviato dal consigliere di minoranza del gruppo di Groscavallo Domani Andrea Parodi in merito alla mancata celebrazione del 25 aprile nel paesino della Val Grande.

Giacomelli derubrica quella di Parodi come una polemica. Nelle scorse ore, invece, il Centro Pannunzio ha espresso un'opinione diversa. Fondato nel 1968 da Arrigo Olivetti, Mario Soldati, Pier Franco Quaglieni ed altri, il Centro si richiama alla tradizione culturale de "Il Mondo" di Mario Pannunzio. 

Da quell'anno è un'associazione di libera cultura, indipendente ed anticonformista costituita ai sensi dell’art. 36 del Codice Civile. L'Associazione culturale è stata insignita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini con decreto presidenziale in data 2 Giugno 1979 della Medaglia d'Oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte.

La "tirata d'orecchie" a Giacomelli l'ha fatta il professor Franco Quaglieni, presidente del Centro. Quaglieni ha scritto un messaggio caustico che non lascia spazio a interpretazioni.

La celebrazione in solitaria del consigliere di minoranza

"Abbiamo letto sul 'Foglio' - scrive Quaglieni - che bisogna gettare i busti di Mussolini e Bella ciao perché si sta rasentando la politica intesa  come seduta spiritica  e l’ideologia come necrofilia. Addirittura viene citato il Vangelo quando Gesù afferma con vigore che i morti debbono seppellire i loro morti. Non credo che il sindaco del piccolo comune della Valle di Lanzo, Groscavallo, si sia ispirato al “Foglio” perché viene considerato, ad essere gentili, non molto colto".

Quaglieni ha poi ricordato il gesto di Parodi di festeggiare "in solitaria" il 25 aprile nella sua Groscavallo. Si è poi soffermato sull'importanza delle celebrazioni del 25 aprile come momento condiviso di ricordo della Liberazione d'Italia: "Ci sono tanti modi di ricordare il 25 aprile: con le bandiere rosse e/ o con il tricolore. Molti discorsi appaiono retorici e superati perché  anche la storia della Resistenza richiede un certo distacco critico dovuto agli anni che sono trascorsi dal 1945. Ma ignorare la data è totalmente sbagliato e un Comune non può permetterselo perché Groscavallo ha avuto dei caduti e ha partecipato coralmente alla Resistenza,  salvando tra l’altro  un medico ebreo Simone  Teich Alasia destinato a divenire famoso".

Franco Quaglieni

Se non si era ancora capito, Quaglieni sta con Parodi e promette di portare un po' di storia della Resistenza a Groscavallo: "Il Consigliere Parodi va sostenuto in questa sua battaglia civile che dimostra come occorra più che mai impegno nella difesa dei valori della libertà e della democrazia. Il Centro Pannunzio è pronto ad organizzare in estate un incontro a Groscavallo per parlare della storia della Resistenza. Ignorarla non è possibile. 

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