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Ivrea

Benedino difende il Groma: “Al Ced il deposito del museale regionale”

Lo studio “urbanistico sociologico” per il nuovo Polo culturale è stato presentato ai cittadini

Andrea Benedino

Andrea Benedino

Un “lavoro” di un centinaio di pagine, realizzato da alcuni studenti (Vesna, Luca, Luis, Morena, Davide e Eugenia) insieme a tutors e ai docenti dell’Alta scuola Politecnica, sul nuovo Polo Culturale o cittadella, comprendente la nuova Biblioteca e il Museo Garda.  

L’Alta Scuola Politecnica è una scuola di eccellenza organizzata dai Politecnici di Milano e Torino aperta a studenti delle lauree magistrali di entrambi gli atenei, selezionati attraverso una  valutazione della loro carriera accademica. 

In sintesi i cinque ragazzi sono venuti alcune volte in città.  Hanno  organizzato due passeggiate per incontrare e dialogare con i cittadini. Hanno fatto circolare un questionario a cui hanno risposto circa 500 cittadini, infine hanno messo tutto nero su bianco.

I ragazzi dell'Alta Scuola Politecnica

Lo studio “urbanistico sociologico” è stato presentato alle Opposizione e pure ai cittadini lo scorso 11 marzo durante un incontro pubblico al Polo Universitario dove sono intervenuti gli studenti, i tutors accademici, gli amministratori comunali e i consiglieri della Fondazione Guelpa.

“In linea di massima si tratta di un buon lavoro - ha commentato il capogruppo del Pd Maurizio Perinetti -  Si fa riferimento ad un Polo che comprende biblioteca, museo e archivi. Si sottolinea che le mostre temporanee necessitano di spazi  e le mostre permanenti dovrebbero restare tali, magari in un luogo  ridefinito. Tra i grandi assenti il Museo Diocesano che vanta tra i suoi pezzi forti il Codice di Varmondo. Si sarebbe dovuta coinvolgere la Diocesi...”.

Tra le visioni degli studenti ce n’è una di cui tutti parlano ed è un collegamento tra Piazza Ottinetti dove avranno sede la biblioteca e il Museo e via Jervis con la creazione di un Museo Archivio in uno degli stabilimenti 

Ho avuto modo di leggere con attenzione il report dello Studio GROMA - commenta l’ex assessore alla cultura Andrea Benedino - Personalmente vi ritrovo approfonditi molti dei temi che erano stati affrontati negli anni passati nell’ambito delle iniziative che realizzammo con il Cantiere delle Idee, a partire dalla centralità del tema dei depositi che dovrà guidare il progetto di nuovo Polo Culturale. La proposta avanzata nello Studio GROMA di individuare la collocazione dei depositi del Museo Garda, dell’attuale biblioteca e dell’Archivio Storico Comunale all’interno degli edifici UNESCO creando un collegamento tra i due centri culturali della città la trovo suggestiva...”.

Tra le due ipotesi avanzate (ex Centrale Termica e palazzina del CED - Centro Elaborazione Dati di Palazzo Uffici).

Ritengo - sottolinea Benedino - che la seconda sia quella più percorribile, perché economicamente più sostenibile (i costi di smantellamento dell’amianto della Ex Centrale Termica farebbero infatti crescere di molto i costi del progetto). Aggiungo che tale collocazione potrebbe poi prestarsi anche per un’estensione del progetto ad altre istituzioni museali interessate: già nel 2018 ebbi modo di riscontrare un forte interesse di istituzioni museali torinesi ad un’ipotesi di realizzazione di una sede regionale di depositi museali - anche secondo una moderna logica di depositi visitabili - presso la palazzina del CED.  Peraltro, le difficoltà riscontrate dal Comune di Torino rispetto alla realizzazione di tale progetto (con costi enormemente superiori!!) presso l’ex Palazzo del Lavoro consentono a Ivrea di mettersi nelle condizioni per candidarsi ad ospitare un progetto culturale di valenza regionale che andrebbe a risolvere anche problemi strutturali delle sue istituzioni culturali (come dimostra lo Studio GROMA). Per questo auspico che questo studio venga preservato dalle inevitabili polemiche da campagna elettorale, perché è anche da questi risultati che la prossima amministrazione dovrà partire per programmare i prossimi passi...”.

E adesso che si fa?

Prima delle elezioni di maggio poco o niente. In questi giorni l’Ufficio tecnico ha dato il via libera al trasloco dei materiali immagazzinati nell’ex Istituto Cena, molti dei quali provenienti dal Museo Garda. Stando ad alcune stime si dovrebbe riuscire a svuotarlo nell’arco di una decina di giorni. Seguirebbero (il condizionale  è d’obbligo) i lavori per la rimozione dell’amianto e l’abbattimento vero e proprio.

Insomma l’Amministrazione comunale potrebbe riuscire a buttare giù l’edificio a due giorni dal voto o due giorni dopo ed è evidente a tutti che non farebbe lo stesso effetto agli occhi degli elettori.

Che si riesca anche a fare un bando vero e proprio per la progettazione, considerando che la Centrale Unica di Committenza è a Biella, appare del tutto improbabile e ci crede solo l’Assessore Michele Cafarelli da Torino, sedicente agnostico. 

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