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Il caso
01 Febbraio 2023 - 10:40
Claudia Buo di Liberamente Democratici e Laura Seidita del sindacato pensionati protestano di fronte all'ospedale
“Erano i nostri eroi nel 2020 e nel 2021: oggi sono stremati. Sindaco, faccia qualcosa. Ci porti da qualche parte, andiamo sotto la Regione Piemonte se serve. Lei con la fascia, noi al suo fianco!”.
L’esortazione della consigliera comunale Claudia Buo di Liberamente Democratici, che lunedì pomeriggio in Consiglio comunale ha presentato un’interrogazione sullo stato di salute della sanità chivassese, ha avuto il suo primo effetto.
Ieri pomeriggio, di fronte all’ospedale, il primo cittadino Claudio Castello, alcuni rappresentanti della maggioranza e la stessa Buo, hanno partecipato al presidio organizzato dall’organizzazioni sindacali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per ribadire che la sanità è un diritto.
La protesta di fronte all'ospedale dei sindacati e degli amministratori pubblici
Un primo passo, insieme alla lettera che il sindaco Castello ha annunciato in Consiglio di aver scritto al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio denunciando la gravissima condizione in cui si trova il pronto soccorso chivassese.
“Il problema dell’ospedale sono i posti letto, che non ci sono - ha incalzato Buo in Consiglio comunale -. Il personale è stremato, i pazienti passano giornate intere sulle barelle del Pronto Soccorso, come bestie. Il covid non è finito eppure le barelle si accalcano, una di fianco all’altra.
Le cronache degli ultimi giorni sono terribili: sindaco, agisca con la Regione Piemonte, si faccia sentire con l’Asl, porti le istanze del territorio dove bisogna portarle ma risolva questa situazione!”.
Il sindaco Castello di fronte all'ospedale
Castello, in Consiglio comunale, ha annunciato di aver scritto una lettera a Cirio dopo l’ultimo, drammatico episodio in cui una paziente di 77 anni di San Benigno Canavese dimessa dal pronto soccorso è morta pochi giorni dopo. Un episodio su cui la Procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta e che segue al caso di un'altra paziente deceduta in circostanze da chiarire.
“Ogni giorno raccogliamo critiche di pazienti e parenti dei pazienti che chiedono un intervento deciso per migliorare la situazione. Sin dal mio insediamento ho creato delega ad hoc alla Sanità per consentire di approfondire ogni aspetto su questa tematica e per essere partner dell’Asl To4 per il progetto della casa di comunità di via Marconi - ha detto Castello -. Ho chiesto la convocazione del comitato dei sindaci di Distretto, che si è tenuta l’altra settimana, durante la quale il direttore generale dell’Asl To 4 Stefano Scarpetta s’è impegnato a promuovere il pieno recupero del numero di interventi e l’incremento del 5% delle prestazioni diagnostiche rispetto al 2019, al potenziamento di gastroenterologia e pneumologia e alla piena adesione al piano regionale per la gestione del sovraffollamento”.
“Purtroppo - ha aggiunto Castello - la decisione della Regione Piemonte di alienare l’ospedale di Settimo ha avuto come conseguenza il fatto che 100 pazienti si sono riversati sull’ospedale di Chivasso e sul pronto soccorso in particolare, congestionandolo e rendendolo un’emergenza nell’emergenza. Il costante sovraffollamento del pronto soccorso è dovuto anche ai cittadini che trovando risposte socio-sanitarie limitate nel territorio si rivolgono all’unico presidio aperto 24 ore su 24, sette giorni su sette. E i posti letto nei reparti sono insufficienti rispetto al bacino di competenza. I disagi sono enormi”.
Nella lettera a Cirio e all’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, Castello ha ribadito che “da 50 a 100 posti letto necessitano di una rivisitazione integrata che coinvolga le altre strutture sanitarie dell’Asl, specie le lungodegenze, in modo da decongestionare una situazione insostenibile per l’utenza e gli operatori sanitari in servizio a Chivasso. Il perdurare di simili disagi potrebbe muovere le attenzioni della Prefettura di Torino o degli ispettori del Ministero della Salute, soggetti che riteniamo inopportuno coinvolgere in questa fase, fiduciosi nella sensibile interlocuzione con la Regione Piemonte”.
Intanto ieri sera è arrivata una nota stampa dell’Asl To 4 con cui si annuncia il potenziamento dell’integrazione con il territorio in fase di dismissione.
Stefano Scarpetta direttore dell'Asl To 4
“Come rappresentato nel Comitato dei Sindaci del Distretto Chivasso-San Mauro di giovedì scorso - scrive la direzione sanitaria dell’Asl To 4- , in data odierna si è immediatamente riunito il tavolo operativo “ospedale-territorio” coordinato dal Direttore Generale e alla presenza dei dottori Barillà e Bodoni (in rappresentanza dei medici di medicina generale del Distretto) e dei direttori del distretto Trioni, del pronto soccorso Franzese, della medicina interna Pagnozzi, della cardiologia Moretti, del presidio ospedaliero di Chivasso Ippolito e della dirigente Dipsa Occhiena.
E’ stato condiviso un percorso più proficuo di integrazione tra ospedale e territorio per garantire la migliore presa in carico dei pazienti in dimissione. Tale percorso permetterà, in maniera graduale e anche grazie al potenziamento della struttura organizzativa e tecnologica, la possibilità di intercettare i bisogni dei pazienti più fragili. Nelle prossime settimane verrà data attuazione e comunicazione di quanto previsto con l’obiettivo di migliorare l’integrazione con il territorio e di alleggerire la pressione sull’ospedale. Analogo approccio verrà applicato ai diversi presidi dell’ASL”.
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