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Dimessa dal pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso, muore il giorno dopo. E' omicidio colposo?

La Procura di Ivrea ha aperto un dossier. Abitava a San Benigno Canavese

Dimessa dal pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso, muore il giorno dopo. E' omicidio colposo?

E’ morta il giorno dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso di Chivasso.

Il decesso di Anna Arcuri,77 anni, di San Benigno Canavese risale a lunedì 23 gennaio, ma solo sabato 28 è stata eseguita l’autopisa. A disporla è stato il sostituto procuratore di Ivrea Mattia Cravero che indaga per “omicidio colposo”, a carico di ignoti. 

Al pronto soccorso, Anna Arcuri, sofferente di diverse patologie e sottoposta qualche anno fa ad un intervento di by-pass al cuore, ci è arrivata nel pomeriggio di sabato 21, trasportata da un’ambulanza del 118 dopo  che aveva avvertito dei forti dolori addominali e lombari. Era stata presa in cura dagli operatori sanitari e ricoverata fino al mattino seguente quando i medici l'hanno dimessa con alcune prescrizioni. 

A trovare il corpo senza vita è stata, lunedì mattina, la figlia Sabrina: l'ha trovata senza vita sul pavimento della camera da letto dell’alloggio di via Miaglia 16, a pochi passi dal Municipio.

Anna Arcuri

Qualche secondo dopo, sul posto, sono arrivati un'ambulanza, i carabinieri e il medico legale e stando ai primi riscontri il decesso sarebbe avvenuto nella notte, poche ore dopo la dimissione dal pronto soccorso.

Inutili i soccorsi. Il medico legale che per primo l’ha refertata ha confermato il decesso avvenuto nella notte per cause naturali ma non si è sbilanciato sulle cause. Ma i dubbi restano. “Dobbiamo verificare alcuni aspetti” si limita a dire la Pm a capo della procura, Gabriella Viglione. Dubbi che saranno sciolti leggendo la relazione del medico legale che, l'altro ieri, ha eseguito l'autopsia. I

Innanzitutto ci sono da accertare le cause della morte e se ci sia stata una relazione tra il decesso e il passaggio in pronto soccorso. E poi c’è da verificare in quali condizioni  di salute la donna è arrivata e di quali patologie soffriva, ma soprattutto a quali trattamenti è stata sottoposta.

Non ha molta voglia di parlare Giuseppe, il genero.  

"Non è ancora il momento - ci dice mentre porta a spasso la cagnolina Camilla - Non ho nulla da aggiungere e non so chi accusare. Non siamo comunque stati noi (io e mia moglie ndr) a denunciare il pronto soccorso. È stata la procura".

Tutto tace in ospedale a Chivasso. Fino a ieri pare che la Procura non avesse ancora chiesto nulla. In ogni caso Paolo Franzese, direttore della Medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza conferma il passaggio della donna.


La morte di Anna Arcuri non è l'unico caso su cui i magistrati eporediesi indagano.

Proseguono, infatti, gli accertamenti su Rosaria Candela, la 74 enne di Settimo Torinese morta per "trauma cranico" dopo essere caduta da una barella in pronto soccorso a Chivasso dove si trovava ricoverata da tre giorni.

Anche in questo caso si ipotizza il reato di "omicidio colposo" ma non ci sono ancora indagati.

Il problema è sempre lo stesso come denuncia, ormai da anni, il Nursind (il sindacato delle professioni infermieristiche). Manca il personale medico e quello che c'è "a gettone" sarebbe impreparato a gestire i picchi, come quello della notte tra il 2 e il 3 gennaio scorso con più di cento persone nei corridoi.

Risale a fine agosto un esposto del Nursind alla Procura della repubblica che evidenziava e documentava i rischi che i pazienti correvano nei pronto soccorso dell’Asl To4 e di come la situazione potesse peggiorare. 

S’aggiunge, a firma del responsabile territoriale del Nursind Giuseppe Summa, sempre inviata alla Procura di Ivrea, un’ulteriore segnalazione il 14 dicembre. Insomma un film con il copione già scritto.

Questa sera, in consiglio comunale a Chivasso, si dibatterà anche di sanità e malasanità. Sul tavolo del presidente Alfonso Perfetto un interrogazione della consigliera d'opposizione Claudia Buo. 

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