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Ivrea
15 Gennaio 2023 - 00:37
La cultura e il teatro entrano nella casa circondariale di Ivrea grazie al progetto “Leggendo evado” elaborato dagli attori della Compagnia “Teatro a Canone” di Chivasso diretta da Luca Vonella e promosso e cofinanziato dall’Associazione volontari del carcere "Tino Beiletti".
Sabato scorso, sul palco, k detenuti hanno interpretato Fahrenheit 451 un romanzo di Ray Bradbury.
Ambientato in un imprecisato futuro posteriore al 2022, vi si descrive una società distopica in cui leggere o possedere libri è considerato un reato, per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume.
“Ci lavoriamo da settembre. Ci sono voluti mesi di lavoro prima di salire sul palco ...” hanno raccontato gli attori dell’associazione.
Lo spettacolo era inserito nel calendario di “Ivrea capitale Italiana del Libro 2022” anche se, a dirla proprio tutto l’assessora Costanza Casali non s’è vista...
Ad assistere c’erano il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli, i consiglieri comunali di Ivrea Francesco Comotto e Gabriella Colosso, l’assessore chivassese Fabrizio Debernardi e i consiglieri regionali Gianluca Gavazza della Lega e Alberto Avetta del Pd.
Il pubblico
E ancora il Vescovo di Ivrea, Monsignor Edoardo Cerrato i garanti del Comune di Ivrea Raffaele Orso Giacone, della Regione Piemonte Bruno Mellano, la direttrice del Cpia Elena Gobbi, il comandante delle guardie Leonardo Colangelo e la nuova direttrice del penitenziario, Antonella Giordano.
Inevitabilmente, il discorso si è spostato sui recenti fatti di violenze e sulla cronaca giudiziaria con le inchieste recentemente aperte dalla Procura di Ivrea.
Mellano, rivolgendosi ai consiglieri regionali ha ricordato come sia importante che il Piemonte faccia la propria parte e giochi in ruolo da protagonista all’interno di questa e altre strutture.
“Ho contribuito - ha sottolineato - a far approvare la mozione per una commissione d’inchiesta sulla sanità penitenziaria”.
E poi ancora: “E’ interesse che si chiariscano gli angoli grigi e da quando occupo il ruolo di garante dei detenuti, qualche cosa l’avevo segnalata…”.
Particolarmente loquace il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Rita Monica Russo. “Il teatro - ha sottolineato - porta bellezza nel carcere dove tutto è grigio e monocolore. Spero in una nuova rinascita per l’istituto penitenziario di Ivrea, che da qualche tempo sta dando prova di coraggio. Anche nel silenzio”.Che nel carcere eporediese si respiri un’aria diversa lo si intuisce anche dalle parole di Fortunato La Scala uno dei detenuti protagonisti dello spettacolo.
“Può anche essere che qui sia accaduto qualcosa. Ma non posso accettare che questo carcere venga descritto come un inferno. Io qui mi sono diplomato”.
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