Vabbè cari lettori. Il 2022 si chiude in maniera a dir poco scoppiettante come solo possono esserlo due inchieste aperte dalla Procura per i presunti maltrattamenti subiti dai detenuti del carcere di Ivrea e sulla malasanità fatta da dirigenti che viaggiano in jaguar e altri che concordano i risultati dei bandi. Tant'è! Una cartolina da far venire il vomito ma siccome siamo già quasi al 31 dicembre perchè non essere ottimisti, perchè non sperare in un nuovo anno davvero "Ok"?
Si potrebbe cominciare, giusto per rimanere in tema, risolvendo i problemi di salute di Gianluca Z., un ragazzo di 40 anni affetto dalla “Sindrome di Brugada di 1° grado”, definita anche “aritmia cardiaca”.
E uno degli oltre 240 detenuti del carcere di Ivrea.
Nei giorni scorsi ha scritto una lettera alla redazione del giornale La Fenice e - guarda un po' - in poche parole ha riassunto molto bene il tragico momento. Incredibile ma vero è dal 7 luglio che il medico gli ha prenotato una visita cardiologica da eseguirsi con la massima urgenza ma fino ad oggi la visita non c'è ancora stata... Certi cani, inutile negarlo, godono di molte, ma molte più attenzioni.
Il problema della sanità che in carcere non funziona, delle visite che non si riescono a fare perchè mancano automezzi e uomini per l'accompagnamento, è stato uno degli argomenti di cui ha parlato il Garante dei detenuti Filiberto Orso Giacone durante la recente relazione al consiglio comunale di Ivrea. E' noto a tutti, ma leggere le parole da chi il problema lo vive sulla propria pelle fa davvero un altro effetto.
"Nel mese di febbraio 2020 - scrive Gianluca Z. - durante gli accertamenti di preparazione ad un’operazione a cui stavo per essere sottoposto, i medici casualmente hanno scoperto che soffrivo di tale patologia stabilendo – come risulta dai referti – che ne ero affetto da un paio d’anni, però non me ne ero mai reso conto. Il primo sintomo è stato notevole e si è manifestato nel mese di febbraio 2022, quando ho fatto rientro a casa dal lavoro. Quella volta mi hanno ricoverato all’ospedale d’urgenza e ci sono rimasto per due giorni...".
Il 22 maggio 2022 viene arrestato e condotto nel carcere di Novara. Qui dopo avere fatto presente il suo stato di salute i medici lo sottopongono a una visita accurata. A giugno Gianluca ha un attacco cardiaco e il medico lo fa ricoverare d’urgenza all’Ospedale per tutti i controlli del caso, comprese le analisi del sangue. L’esito non lascia spazio all'immaginazione: per evitare ricadute è necessario l’innesto di un pace-maker.
"Per questo quando il 5 luglio 2022 è stato disposto il mio trasferimento nel carcere di Ivrea, pensavo che il motivo fosse quello di agevolare l’imminente intervento e che avrei anche ricevuto le cure più adeguate - scrive Gianluca Z - Invece sono stato visitato dal medico del carcere di Ivrea per la prima volta due giorni dopo il mio ingresso. Soltanto due giorni dopo l’ingresso e solo perché ho accusato dei forti dolori al petto..."
Il 07 luglio il medico gli prescrive una visita cardiologica da eseguirsi con la massima urgenza.


Spero che chi di dovere si metta una mano sulla coscienza e che presto mi fissino la data di questa visita che si può definire di vitale importanza.
"Visita che fino al momento in cui scrivo, cioè 04/12/2022, nonostante a settembre abbia avuto un nuovo attacco – sto ancora aspettando. Nel carcere d’Ivrea, seppur con altre patologie, non sono il solo ad essere in tale situazione. Questa è la seconda volta che entro in un carcere (la prima volta accadde tanti anni fa e – grazie al cielo – ci sono rimasto pochi giorni) quindi non sono pratico di regolamenti... Spero che chi di dovere si metta una mano sulla coscienza e che presto mi fissino la data di questa visita che si può definire di vitale importanza.".
Nel frattempo Gianluca ha presentato un esposto denuncia alla Procura della Repubblica.
"Fino ad oggi - conclude - non ho avuto alcun riscontro, quindi per adesso non mi resta che sperare. Fortunatamente esiste la redazione “la Fenice”, tramite la quale possiamo raccontare la nostra situazione. Praticamente è la nostra voce, altrimenti non avrei avuto la possibilità di dare sfogo all’ingiustizia che sto subendo io e tanti come me..."