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Rivarolo Canavese
12 Gennaio 2023 - 21:33
La manifestazione della Vigilia di Natale
Quando il 24 dicembre scorso gli ambulanti erano scesi in piazza e, al termine della manifestazione, il sindaco Alberto Rostagno e l'assessore Helen Ghirmu li avevano ricevuti per parlare, dall'amministrazione era arrivata una data. O meglio, un lasso di tempo: nei primi 15 giorni di gennaio affidiamo un incarico a un tecnico per capire come far rientrare i banchi del mercato in via Ivrea.
I banchi sono stati spostati dalla via centrale fino al più ampio (ma più scomodo e periferico) corso Meaglia dall'inizio della pandemia da Covid-19 per ragioni di distanziamento sociale. Lì hanno perso clienti, fatturato, comodità. E anche il sonno e la tranquillità. Volevano rientrare, ma niente: le normative in fatto di sicurezza non rendono possibile l'operazione.
L'assessore al commercio Helen Ghirmu
Che la Giunta avrebbe dato l'incarico a un professionista per una consulenza, l'assessore al commercio Helen Ghirmu l'aveva già annunciato durante l'ultimo consiglio comunale rivarolese. "Tengo particolarmente - aveva detto Ghirmu - che sia agli atti che la volontà politica della maggioranza sia di riportare il mercato in centro storico purché siano garantiti i margini di sicurezza richiesti. Abbiamo contattato un tecnico specializzato in piani di sicurezza, che ha proposto di fare una simulazione per valutare i tempi di sgombero. La prossima settimana passerà una delibera di Giunta per formalizzare l'incarico e subito dopo l'epifania il tecnico sarà al lavoro".
Oggi è spuntata la delibera all'albo pretorio del Comune. A dover affrontare la domanda "Come si rientra in centro storico?" sarà l'architetto Giuseppe Peano di Montaldo Dora.
Col professionista c'era già stato un incontro nei giorni scorsi. Incontro "esplorativo" lo definiscono dal Comune. Ora, Peano dovrà mettere ordine nel caos di questa situazione: nei suoi compiti rientrerà il "rilievo dei punti che presentano criticità in tema di accesso dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco", la "valutazione dello stato di fatto e individuazione di possibili soluzioni e/o apprestamenti di sicurezza alternativa" e il "confronto con i funzionari del Comando dei Vigili del Fuoco di Torino in merito alla correttezza delle soluzioni proposte".
Corso Rocco Meaglia all'incrocio con via Ivrea
E tutto questo perché, scrivono Rostagno e i suoi assessori, "si rende necessario affidare con urgenza incarico di consulenza finalizzata alla soluzione delle criticità con l’individuazione di possibili soluzioni alternative". Si tratta ormai di una corsa contro il tempo: gli ambulanti sono davvero stufi.
In una lettera inviata al Comune, il legale che li rappresentava, l'avvocato Francesco Dal Piaz, aveva parlato addirittura di una causa danni al Comune, a cui sarebbe conseguita la spada di damocle del danno erariale. Meglio darsi una mossa, dunque, anche se le normative parlano chiaro: il mercato, per come si faceva prima, non può più essere fatto.
Un impasse da cui è difficile (forse impossibile?) uscire. Certo, Rostagno e Ghirmu avrebbero potuto agire prima e meglio, facendo redigere uno studio ingegneristico dettagliato con un piano di evacuazione e sgombero, magari provando a interpretare il mercato come evento cittadino. E invece sono passati tre anni.
Tre anni di difficoltà estrema, in cui la Giunta di centrosinistra ha dovuto confrontarsi non solo con i propri limiti e con una normativa che non lasciava nulla o quasi all'interpretazione, ma anche con le parole di chi voleva riportare il mercato in centro esattamente come era prima, mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti.
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