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Lanzo

Boom di riaperture di ambulatori all'ospedale di Lanzo: ce ne saranno quattro in più

Sono endocrinologia, ecografia tiroidea, oculistica e radiologia

E’ ulteriormente aumentata l’offerta specialistica ambulatoriale presso l’Ospedale di Lanzo. E’ stato riattivato l’Ambulatorio di Endocrinologia, gestito dalla dottoressa Silvia Destefanis, specialista in endocrinologia e medico in forza alla Medicina Ciriè-Lanzo, diretta dal dottor Emanuele Magro.

A integrazione della precedente attività è stato avviato anche un Ambulatorio di Ecografia Tiroidea. E’ stato riaperto anche l’Ambulatorio di Oculistica, afferente alla struttura operativa diretta dal dottor Luca Chiadò Piat. Infine, la Radiologia Ciriè-Lanzo, diretta dal dottor Sebastiano Patania, ha ripreso l’attività a pieno regime nel Presidio lanzese, dove è referente la dottoressa Roberta Giorcelli, anche con la disponibilità di nuove prestazioni.

Sono effettuati tutte le radiografie osteoarticolari, compresi esami sotto carico e dinamici, le panoramiche dentarie, le teleradiografie del cranio e gli esami TAC. Inoltre, sono state attivate nuove sale per poter effettuare la radiografia del torace in accesso diretto (senza prenotazione) nelle giornate di martedì e giovedì dalle ore 10 alle 11 ed è stata data piena disponibilità a eseguire esami radiologici e TAC collegati agli ambulatori della sede ospedaliera.

Stefano Scarpetta, direttore generale dell'AslTo4

La riapertura delle attività arriva dopo quelle di ginecologia, di chirurgia generale, dell'ambulatorio medico-infermieristico di secondo livello della rete vulnologica e di quello di gastroenterologia geriatrica. Un processo che segue la prospettiva delineata dal direttore generale dell'AslTo4 Stefano Scarpetta durante l'incontro coi sindaci delle Valli di Lanzo svoltosi a novembre.

Una prospettiva che Scarpetta aveva scandito a chiare lettere: l'ospedale non deve chiudere i battenti, ma potenziare la propria offerta. Questo nonostante i dati devastanti che aveva ricordato il direttore generale in merito alla carenza dei medici che operano all'ex Mauriziano. 

Resta ancora l'incognita del Pronto Soccorso lanzese che la Regione non vuole nominare, come invece ha fatto con quello di Cuorgnè (che dal prossimo mese riaprirà sotto la forma "depotenziata" del Punto di Primo Intervento). 

“La situazione dell’Ospedale di Cuorgnè - aveva detto Marino Poma, portavoce del Comitato per la Difesa dell'Ospedale di Lanzo, durante l'incontro con Scarpetta- è analoga a quella di Lanzo e non si vede perché il trattamento debba essere diverso”.

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