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Lanzo
15 Novembre 2022 - 19:02
Stefano Scarpetta
In primis, l’Ospedale di Lanzo deve restare un Ospedale, e non deve diventare una Rsa, come alcuni avevano ipotizzato. Un ospedale che lavora in sinergia con quello di Ciriè, con cui compone un unico Presidio Riunito, e che proprio per questo dovrà essere potenziato.
Per farlo, sono previsti da una parte il ritorno dei 25 posti letto del reparto di Medicina dell’Ospedale, attualmente mancanti, per tornare ai 50 originari, e dall’altra la riapertura degli ambulatori di Gastroenterologia, Allergologia, Anestesia e Cardiologia.
In seconda istanza, per quanto riguarda il Punto di Primo Intervento, se ne sta studiando la riapertura, anche se la data non è ancora nota.
Potrebbe essere riassunto in questi due punti l’intervento che il direttore generale dell’Aslto4 Stefano Scarpetta ha fatto giovedì sera a Lanzo, durante l’incontro, convocato proprio dall’amministrazione lanzese, con i sindaci delle tre Valli e col Comitato per la Difesa del nosocomio cittadino.
Stefano Scarpetta, direttore generale dell'AslTo4
Incontro che era stato voluto dall’amministrazione lanzese dopo la notizia, arrivata nelle scorse settimane, dell’apertura del Punto di Primo Intervento di Cuorgnè. Scarpetta ha risposto non soltanto alle preoccupazioni e alle domande dei sindaci, ma anche a quelle del Comitato per la Difesa dell’Ospedale di Lanzo, rappresentato da Marino Poma.
“Rimarchiamo le preoccupazioni degli utenti e del territorio sul futuro dell’Ospedale di Lanzo - ha detto durante l’incontro il portavoce del comitato dialogando con Scarpetta - oggetto in passato di pesanti riduzioni dei servizi erogati e, da sempre, in bilico tra paventate chiusure o trasformazioni in Residenza Sanitaria”.
L'ex Mauriziano di Lanzo
Poma ha ricordato gli effetti devastanti del Covid-19 e la necessità di agire subito per ripristinare la situazione pre-pandemica: “Dopo la pandemia, che ha visto la trasformazione del presidio di Lanzo in Ospedale Covid e l’annullamento di quasi tutti i servizi presenti, il Comitato richiede che vengano presto messe in atto le riaperture di tutti i servizi presenti prima del 2020. Il Comitato ritiene che i due Ospedali di Lanzo e Ciriè debbano continuare a lavorare insieme, con suddivisione equa di servizi erogati, che non vedano quindi penalizzazioni tra le prestazioni fruibili a Lanzo rispetto a quelle presenti a Ciriè. Si pone l’attenzione su due servizi di cui si richiede il ripristino immediato: Il Punto di Primo intervento e il Centro disturbi del comportamento alimentare”.
L’apertura del Punto di Primo Intervento a Cuorgnè, prevista per l’inizio del 2023, e il silenzio della Regione sul Pronto Soccorso lanzese sono in contraddizione. L’ha detto bene Poma: “La situazione dell’Ospedale di Cuorgnè è analoga a quella di Lanzo e non si vede perché il trattamento debba essere diverso”.
Il Centro, invece, è stato aperto a Lanzo nel 2014, ed è stato a lungo un punto di riferimento a livello regionale. Al momento versa in una situazione drammatica: è stato depotenziato ed eroga solamente poche prestazioni. Una situazione ancora più difficile, secondo il comitato, “se si tiene conto che la crescente richiesta di aiuto per questo tipo di patologie, porta a richiedere il suo potenziamento per rispondere nuovamente alle esigenze di pazienti decisamente fragili”.
Ma le difficoltà per l’ospedale di Lanzo non finiscono qui. Scarpetta ha infatti evidenziato come ad oggi, rispetto al 2019, sull’ospedale sono venuti a mancare cinque medici. Di fatto, dunque, il presidio lanzese opera con sei medici e non con gli undici necessari.
Per mettere una pezza sul problema sono stati fatti, nel corso di questo anno e mezzo, ben 75 concorsi. Al momento, però, la situazione resta grave.
Quantomeno partiranno a breve gli interventi messi in campo sulla sanità territoriale con i fondi della strategia aree interne, che avranno l’obiettivo di potenziare il servizio sanitario anche lì dove ad oggi è più carente, e cioè nei piccoli Comuni delle Valli di Lanzo.
Ne ha parlato l’assessore lanzese con delega alla Sanità Tina Assalto, che, durante le prime battute della riunione, ha ricordato che si provvederà a realizzare nuovi presidi della salute a Viù, Ceres, Chialamberto e Lanzo con infermieri e ostetrica di comunità; che verrà sviluppata la telemedicina; che verrà dato un “sostegno ai medici di medicina generale".
Ernestina Assalto, assessore alla sanità del Comune di Lanzo
Previsto anche il potenziamento delle farmacie così come quello dei servizi di primo soccorso. Arriveranno infatti nuove piazzole di atterraggio degli elicotteri del 118 ad Ala di Stura, Monastero, Groscavallo, Pessinetto e Viù, per un importo complessivo di 1 milione 800mila euro.
All’incontro c’erano anche i primari di Medicina e di Emergenza, il dottor Emanuele Magro e il dottor Fabio Mecca così come pure il Direttore Sanitario dei presidii riuniti Ciriè-Lanzo Alessandro Paudice. I tre, a diverso titolo, hanno ripreso l’argomento della sinergia Ciriè-Lanzo.
Tema, questo, non solo sollevato da Scarpetta, dal Comitato e dai Primari, ma anche dal primo cittadino ciriacese, Loredana Devietti, che era presente all’incontro. A margine dell’incontro è intervenuto anche il consigliere di minoranza lanzese Matteo Filippin.
Filippin ha posto la questione sulla proprietà della struttura ospedaliera chiedendo a che punto sia la trattativa tra la Regione Piemonte e l’Ordine Mauriziano per l’acquisto dei muri dell’Ospedale.
A rispondergli, Gian Luca Vignale, capo di Gabinetto del Presidente della Regione Piemonte, che ha confermato che le trattative sono a buon punto.
“Inoltre - ha aggiunto poi Filippin in una nota - forse ancora più preoccupante è la delibera del direttore generale N.1253 del 29/12/2021 dove si indica che 800.000 euro destinati all’adeguamento dell’impianto elettrico [dell’ospedale di Lanzo, ndr] sono stati depennati dal bilancio e che non si prevede più la realizzazione di queste opere. L’attuale sindaco, nella veste di tecnico dell’ASLTO4, dichiara che questi soldi sono stati spesi per altri interventi, tra cui la sostituzione dei vetri della struttura e della centrale termica”.
Sul tema Filippin ha avanzato qualche critica: “Purtroppo, queste cose non vengono comunicate alla cittadinanza, ma nel momento in cui ne veniamo a conoscenza non possiamo fare altro che temere che queste scelte possano ulteriormente procrastinare il ripristino delle piene funzionalità della struttura”.
Infine, il capogruppo di Lanzo Per Noi, come a voler lanciare un “ve l’avevo detto!”, ha affermato che il sindaco Fabrizio Vottero e l’assessore Assalto avrebbero “ripreso in maniera esplicita e inequivocabile le dichiarazioni che avevo fatto in campagna elettorale proprio con riferimento al futuro dell’ospedale, evidenziando il fatto che i tempi sono cambiati e quindi è strettamente necessario ripensare l’ospedale alla luce delle esigenze attuali e delle tecnologie disponibili”.
Fabrizio Vottero, sindaco di Lanzo
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