AGGIORNAMENTI
Cerca
Ivrea
30 Novembre 2022 - 01:17
Più di una ventina di persone, ieri sera, si sono radunate davanti al Municipio chiedendo a gran voce le dimissioni del consigliere comunale Enrico Marchiori "colpevole" e pure "reo confesso" d'aver condiviso un post su Facebook inneggiante alla X^ Mas. Succedeva questo proprio mentre, a "Palazzo", il consiglio comunale ne discuteva a porte chiuse, sollecitato da ben due interpellanze, una presentata da Massimo Fresc dei cinquestelle e l'altra a firma del Pd e di Viviamo Ivrea.
In foto il Capogruppo del Pd Maurizio Perinetti
Valle a capire le porte chiuse: neanche si trattasse di un segreto di Stato o il caso "Ustica"
Quel che si è saputo però è da brividi.... Pare che Marchiori non solo non abbia fatto un passo indietro ma si sia messo a leggere un foglietto con su scritto un'altra serie di "elogi" e rivendicando per la Decima "un passato glorioso". Aggiungendo infine che con la condivisione di quel post tutto avrebbe voluto fare salvo esprimere concetti a favore dei fascisti... Un po' qua e un po' là concetti e elucubrazioni su Gino Pistoni, su Ferruccio Nazionale e sul pensiero unico … Robe strampalate... Boh?
"Peccato - lo ha attaccato e si è anche messo un po' a urlare il capogruppo del Pd Maurizio Perinetti - che dal 1° maggio del 1944 la Mas si sia trasformata in quella robaccia che conosciamo tutti e che, accordandosi con i nazifascisti, ha fatto quello che ha fatto!".
Perinetti peraltro ha pure ipotizzato che la dichiarazione di Marchiori sia stata scritta da qualcun altro.Un revisionista? Uno storico? Un fascista? Anche qui "Boh"?
Senza parole il consigliere comunale di Viviamo Ivrea Francesco Comotto.
"Gli ho chiesto - commenta - di inviarci via email il foglietto, di rendere pubblico quello che ha detto. Ho chiesto che venisse messo agli atti. Marchiori mi ha risposto che non c'è nessun problema.... Convinto lui...".
Il capogruppo di Viviamo Ivrea Francesco Comotto
E dire che le consigliere Maria Piras e Anna Bono, nei primi minuti della riunione, stando a quel che se ne sa, si sarebbero prodigate (e usiamo il condizionale) in tutti i modi possibili per gettare acqua sul fuoco, catalogare il fatto tra le ragazzate o le "ca...te", inveire sulle strumentalizzazioni giornalistiche (sempre colpa nostra, sigh) e rimarcare il diritto alla privacy... Diritto alla privacy di un consigliere comunale, cioè una figura istituzionale, che ha un profilo Facebook sul quale condivide laqualanque? Strano concetto della privacy. Strani soprattutto gli "amici" o presunti tali, comunque "amici social" di Marchiori, che è altra cosa dagli "amici" reali, quelli che han pensato bene di diffondere il contenuto a mezzo mondo due minuti dopo la condivisione... Maddài!
Ci ha, invece, subito visto lungo (meglio di un falco) la vicesindaca Elisabetta Piccoli. Chiamata a rispondere alle due interpellanze al posto del sindaco Stefano Sertoli, assente per malattia, s'è letteralmente rifiutata. Ha cominciato a roteare la testa che sembrava un ventaglio.
"Di questa cosa non ne so nulla... Io no!". Stop!
Del sindaco s'è comunque letto il commento all'acqua di rose, quello che già tutti conoscono sulla "sindrome da polpastrello" e sull'imprudenza del consigliere.
"Dopo la difesa di Enrico Marchiori - commenta Comotto - Voglio proprio vedere che cosa dirà adesso il sindaco…"
Tra gli "allibiti" anche il presidente dell'Anpi Mario Beiletti
"Nessuno della maggioranza è intervenuto - commenta - Ha parlato solo Marchiori, leggendo due pagine scritte da altri. per ben 8 minuti ha sottolineato quante cose importanti abbia fatto la flottiglia della X Mas (tra l’altro, confondendo volutamente il reparto militare dell’Esercito di prima e dopo la guerra, con lo scellerato comportamento del gruppo X Mas nel periodo della Resistenza, combattendo al fianco dei tedeschi contro i Partigiani). Secondo costui la minoranza avrebbe “cavalcato” il problema a livello politico. Segno che finge di non aver capito… Ha poi osato, sotto il quadro del Partigiano morto, dire che non parliamo mai di Gino Pistoni (con ciò infangando un altro Martire, da noi invece molto celebrato). Unico altro intervento dalla maggioranza: l’accusa che noi preferiamo additare un consigliere, ma che ci piace andare sottobraccio ad una terrorista (con riferimento all’incontro di qualche giorno fa tra la figlia di Aldo Moro e l'ex brigatista Adriana Faranda, militante del gruppo armato che catturò ed uccise Aldo Moro). Accusa infame, insensata, strumentale, del tipo: “colpisci da tutte le parti, e qualcosa colpirai”. Abbiamo assistito ad un incontro splendido fra due donne che hanno saputo elaborare il lutto, perdonare ed essere perdonata, dopo un lungo e sofferto percorso che le ha viste riconciliarsi... Nulla di tutto ciò nelle parole che vengono da una maggioranza gretta, che non ha dato nemmeno il patrocinio all’iniziativa...".
E poi sempre Beileitti "Non solo il consigliere non si è scusato, ma è passato all’attacco, complice una maggioranza silenziosa. Una maggioranza consigliare tutta da rifare...".
Peraltro Beiletti in diretta sui canali social de La Voce, proprio mentre era in corso la protesta in piazza, ha ribadito di non aver alcun intento nascosto in vista delle future elezioni comunali.
"Non l’abbiamo mai fatto, non ci siamo mai schierati tranne raccomandare di non votare partiti di stampo fascista. Però, un tale coacervo di persone meschine, grossolane, pasticcione a senso unico è la prima volta che Ivrea deve sopportarle. Speriamo sia l’ultima. Perché, ripeto, questa vecchia e nuova destra che siede sui banchi del Consiglio comunale che fu di Olivetti e di tanti altri galantuomini, a noi non ci sta proprio bene… Purtroppo come diceva Bartali “l’è tutto da rifare!"
Ancora un piccolo appunto. Si era detto e scritto di Enrico Marchiori come Enrico Montesano.... Non era vero. Montesano ha dichiarato infatti che quasi non conosceva la "Decima", Marchiori al contrario dice di conoscerla benissimo.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.