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Ivrea
16 Novembre 2022 - 19:56
Mario Beiletti, Anpi Ivrea
Un post sulla Decima Mas condiviso su Facebook dal consigliere comunale di maggioranza Enrico Marchiori. Le polemiche di questi giorni intorno a Enrico Montesano. Ce n'era abbastanza per far strabuzzare gli occhi all'Anpi.
"Pochi probabilmente - commenta il presidente Mario Beiletti - conoscevano l’esistenza della Decima Mas prima che Enrico Montesano indossasse una maglietta nera con i suoi simboli e il motto stampato dietro la schiena ed ora per l’infelice uscita del Consigliere di maggioranza Marchiori. Come si legge sulla Treccani si tratta di un “reparto dei mezzi d’assalto della Marina italiana che nel marzo del 1941 assunse la denominazione di “X flottiglia MAS”. Poi nel maggio 1943 il comando della X MAS fu assunto da J.V. Borghese, il quale dopo l’8 settembre ne fece una formazione militare autonoma per continuare a combattere al fianco del Terzo Reich. In questa fase fu impegnata soprattutto nella lotta contro i Partigiani. Ed è questo il motivo per cui è scoppiata la polemica in Tv e il motivo per cui, oggi, come ANPI di Ivrea chiediamo di fare chiarezza sul “gesto” del Consigliere in questione.Perché postare foto, filmati della X Mas, nota per il collaborazionismo con i nazisti e la ferocia contro i Partigiani, è un oltraggio, una vergogna che offende le vittime della criminalità nazifascista e la Resistenza, radice della Repubblica. Ma che offende la stessa Città di Ivrea che proprio per mano della Decima Mas, si macchiò di efferate uccisioni di Partigiani, fra le quali – una per tutte, la tristemente nota vicenda di Ferruccio Nazionale al quale è intitolata la piazza di città...".
Morale?
Beiletti si dice in attesa che "l’Amministrazione comunale e le forze politiche progressiste prendano le distanze, anche perché, se non andiamo errati, tutti i Consiglieri comunali, dopo essere stati eletti, al loro insediamento giurano sulla Costituzione, la quale è figlia della Resistenza...".
"La Carta costituzionale è antifascista - aggiunge e stigmatizza - e ci si aspetta un minimo di coerenza con quel che si giura. Altrimenti è blasfemia. E’ andare contro le leggi del Paese che condannano il fascismo. E va bene che oggi il governo sarà più tollerante con certe manifestazioni, ma le leggi restano, e vanno applicate, anche ad Ivrea...".
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