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Carnevale di Ivrea

Battaglia delle arance: facce degli "Aranceri della Morte (foto gallery)

Era il 1954 quando un gruppo di amici del quartiere di San Grato si ritrova e decide di formare una nuova squadra

Era il 1954 quando un gruppo di amici del quartiere di San Grato si ritrova e decide di formare una nuova squadra: la Morte. Ad accomunarli, una grande passione per il Carnevale e la voglia di far festa. Il loro primo punto di ritrovo è il bar Tre Galli, situato in stradale Torino nel centro del quartiere, mentre la zona di tiro è Piazza di Città.

La prima divisa è costituita da una tuta da lavoro blu e da un berretto a mo’ di legione straniera anche se, nel corso degli anni, sono diverse le modifiche apportate sia nel colore che nella forma; alla fine degli anni Cinquanta, si giunge alla casacca nera, ai pantaloni verdi e al fazzoletto bianco. In quegli anni compare, inoltre, per la prima volta, il celebre stemma con il teschio bianco, derivato dalla scritta ‘Pericolo di morte’ e dal simbolo del teschio con le due ossa incrociate sui pali dell’alta tensione. Il significato è semplice: i carri che sarebbero passati dalla zona di tiro degli aranceri della Morte, li avrebbero riconosciuti per la forza e la grinta. 

All’inizio degli Anni Sessanta, i pantaloni diventano scozzesi e rossi e blu, ma a causa della difficoltà nel reperire la stoffa, si passa al colore rosso con le bande nere laterali. 

Gli Anni Settanta segnano, invece, l’apice dei successi per la squadra, e, sotto la guida di William Grassi, la Morte conquista il primo premio per il getto delle arance.  

A partire dal 1989 la squadra ha un nuovo direttivo il cui presidente è Emilio Braghieri e dal 1999 la Morte ha una nuova sede  in Via Perotti.

Proprio in quell’anno, precisamente, il 22 maggio, la squadra organizza, allo Stadio ‘Gino Pistoni’ di Ivrea la sfida ‘Una Partita per la Vita’ che vede come madrina il premio Nobel Rita Levi Montalcini. In campo si affrontano una selezione di aranceri della Morte e la Nazionale Calcio Artisti TV. La manifestazione coinvolge anche la figura del Gabibbo come mascotte d’eccezione ad animare il match. Dagli spalti, un folto pubblico di 1300 spettatori segue con interesse e partecipazione lo svolgimento della gara che si conclude con la vittoria degli Aranceri della Morte per 6 a 4. L’intero incasso viene devoluto all’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) sezione di Ivrea. 

Tra gli anni più significativi per la squadra, non si può non ricordare il 2003, l’anno del cinquantennale. In questa occasione la Morte viene insignita dell’onorificenza ‘Oditori et Intendenti Generali delle Milizie et Genti da Guerra del Canavese’, rilasciata a chi, nel rispetto delle tradizioni e dello spirito che lo contraddistingue, ha contribuito a rendere unico il Carnevale di Ivrea. Ma la miglior ricompensa è di certo la vittoria del primo premio assoluto che ha suscitato sentimenti profondi  e non facilmente descrivibili nella squadra. 

Un altro anno che rimarrà nella storia è sicuramente il 2008 che vede la squadra vincere il primo premio per la combattività, così come il 2009, quando la Morte conquista il posto d’onore nella classifica generale e infine, il 17 febbraio 2015, data che nessun arancere della Morte potrà mai scordarsi: primo posto assoluto.

Gli aranceri della Morte hanno vinto l’edizione 2023

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