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Carnevale di Ivrea
11 Febbraio 2024 - 19:37
“Lasciate ogne speranza voi ch’intrate”. Questo il benvenuto all’ingresso della loro piazza, il Rondolino. E lo scrivono a caratteri cubitali, a scanso di equivoci, come a dire ‘noi vi abbiamo avvertiti’. Ai turisti si apre il sipario della piazza più spettacolare di Ivrea, ai carri le porte dell’inferno.
Per chi non l’avesse capito, è dei Diavoli Aranceri che stiamo parlando.
Tutto inizia nel 1973 quando un gruppo di amici provenienti da squadre diverse per scommessa fondano una nuova squadra. La priorità era che tutti fossero contenti e che le cose venissero fatte in maniera trasparente, valori su cui tutt’ora si fonda la squadra dei Diavoli.
Si comincia in Piazza Rondolino, nella zona attualmente occupata dai Credendari. I Diavoli crescono un po’ alla volta, passando da 36 iscritti - il primo anno - a 100 nell’arco di due anni, ai più di mille attuali.
Se inizialmente si era pensato al nome ‘Cobra’, in una fase successiva ha preso il sopravvento ‘Diavoli’. Non più un morso avvelenato, quindi, ma un forcone tra le fiamme incandescenti.
Il primo stemma è stato ideato da Teresa Cena, mentre a Teresa Soggia si deve la prima casacca e a Dorina le prime bandiere.
Tutti nomi che, insieme a quelli dei 52 fondatori, sono ben impressi nella memoria della squadra.
Il motto della squadra, che echeggia per tutta Piazza Rondolino nei giorni di Carnevale è, infatti, ‘Uno per tutti, tutti per i Diavoli’.
Tra le tradizione ce n’è una particolare: prima del tiro, l’intera squadra si raduna a cerchio in Piazza Rondolino attorno al suo presidente. Sono minuti magici e che spesso catturano l’attenzione di tv e giornali. Tra rulli di tamburi e cori, il primo Diavolo trova sempre le parole giuste per incitare alla battaglia, ricordando a tutti i valori fondanti della squadra.
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