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Camminata contro la violenza sulle donne: a Venaria una domenica di partecipazione e consapevolezza

Dal Parco La Mandria un appello alla comunità: indossare qualcosa di rosso e marciare insieme per dire basta ai femminicidi

Camminata contro la violenza sulle donne

Camminata contro la violenza sulle donne: a Venaria una domenica di partecipazione e consapevolezza (foto di repertorio)

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Il messaggio è semplice, diretto, impossibile da ignorare: “Diciamo NO alla violenza maschile sulle donne”. È il titolo dell’iniziativa che domenica 23 novembre, alle 10, porterà nel Parco naturale La Mandria centinaia di persone per una camminata spontanea di 5 chilometri, aperta a tutti, con un invito che è già un simbolo: indossare qualcosa di rosso.

L’appuntamento è fissato alla Locanda della Mandria – Cascina Prato Pascolo, con ingresso dal Ponte Verde in viale Carlo Emanuele II 256, a Venaria Reale. Una cornice naturale che diventa luogo di impegno civile e memoria, in un periodo – quello che precede il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – segnato dagli ennesimi femminicidi che scuotono il Paese.

L’iniziativa, sostenuta dal patrocinio della Città metropolitana di Torino, dell’Ente di gestione delle Aree protette dei Parchi Reali e da numerose associazioni locali, nasce come gesto collettivo: una camminata non competitiva, pensata per unire famiglie, gruppi sportivi, studenti, volontari e cittadini in un unico percorso simbolico.

Alla base c’è l’idea che la violenza maschile non sia un’emergenza episodica, ma un fenomeno strutturale che attraversa quartieri, comunità e generazioni. Per questo la partecipazione della rete associativa è fondamentale. Hanno aderito, tra gli altri, Divieto di Noia, Centro Movimento La Mandria, A.N.P.I. Venaria, Unitre, gruppi di cammino, associazioni sportive come Nordic Walking Venaria Reale e realtà culturali del territorio, a testimonianza di un impegno trasversale che va oltre la singola giornata.

Nelle intenzioni degli organizzatori, la camminata è un modo per uscire dall’indifferenza, dare un volto alla protesta e trasformare un gesto semplice in un atto di responsabilità collettiva. Perché dietro ogni femminicidio non c’è un caso isolato, ma una lunga catena di violenze psicologiche, economiche, fisiche, spesso ignorate o sottovalutate.

In Italia i dati restano drammatici: donne uccise dal partner o dall’ex, denunce che non trovano risposte adeguate, percorsi di protezione insufficienti. Ecco allora che marciare insieme diventa un modo per ricordare che la violenza non riguarda “le altre”, ma l’intera comunità.

La speranza è che il rosso indossato domenica non sia solo un colore, ma un monito: un impegno durevole a cambiare mentalità, educare al rispetto e costruire alleanze sociali che rendano davvero possibile ciò che oggi sembra ancora lontano.

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