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Valchiusella riscopre i prati stabili come risorsa per l’economia e il turismo del territorio

Il 22 novembre a Vico Canavese un convegno promosso dal Club Amici di Valchiusella con università e istituzioni

Valchiusella riscopre i prati stabili come risorsa per l’economia e il turismo del territorio

Valchiusella riscopre i prati stabili come risorsa per l’economia e il turismo del territorio (immagine di repertorio)

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La Valchiusella si prepara a diventare laboratorio di riflessione e confronto sul futuro dell’agricoltura di montagna e sulle opportunità che essa può generare per l’economia locale. Sabato 22 novembre, a Vico Canavese, si terrà il convegno “I prati stabili e i loro prodotti come strumento di promozione della Valchiusella”, organizzato dal Club Amici di Valchiusella in collaborazione con il DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) e con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, oltre che con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

L’iniziativa, patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, che sarà rappresentata dalla consigliera delegata Sonia Cambursano, si propone di valorizzare il ruolo dei prati stabili — quei terreni mantenuti da secoli con pratiche agricole rispettose della biodiversità — non solo come risorsa naturale, ma anche come patrimonio economico, sociale e turistico.

I lavori inizieranno alle 10 nella scuola Giacomo Saudino di via Lime 2 con i saluti istituzionali del sindaco di Valchiusa Maurilio Vercellio. Seguirà un fitto programma di interventi che vedrà coinvolti imprenditori agricoli, docenti universitari ed esperti del settore agroalimentare e turistico, per discutere di come i prati stabili e la produzione zootecnica e casearia possano diventare strumenti di rilancio per le valli piemontesi.

Tra i relatori figurano le imprenditrici Romina e Anna Zucca, il professor Giampiero Lombardi e la dottoressa Valentina Scariot del DISAFA, Stefano Duglio del Dipartimento di Management, Silvio Barbero, cofondatore di Slow Food e docente all’Università di Pollenzo, Pierangelo Ughetti, presidente della sezione Valchiusella di Coldiretti, la consigliera Sonia Cambursano, e le funzionarie regionali Nadia Ansaldi ed Elisa Spaziani della Direzione Produzioni Agrarie e Zootecniche della Regione Piemonte.

L’incontro nasce da una constatazione: l’agricoltura di montagna, con le sue pratiche tradizionali di gestione del suolo e dell’allevamento, non rappresenta soltanto una forma di economia locale, ma anche una testimonianza culturale. Nel corso dei secoli, infatti, il lavoro delle comunità rurali ha modellato il paesaggio alpino, creando ambienti in cui la biodiversità e la cultura materiale si intrecciano in modo indissolubile.

Il convegno di Vico Canavese punta proprio a questo: restituire centralità ai prati stabili come modello di equilibrio tra produttività e sostenibilità, mettendo in evidenza il loro potenziale anche in chiave turistica. Gli studiosi che interverranno analizzeranno le esperienze locali e i casi virtuosi già attivi in Piemonte, sottolineando come la tutela del paesaggio agricolo e la promozione dei prodotti derivati — formaggi, latticini, miele e carni di qualità — possano diventare un volano per lo sviluppo del territorio.

Una parte significativa del dibattito sarà dedicata alla ricaduta turistica di queste attività: i prati stabili, infatti, oltre a garantire la conservazione dell’ambiente, offrono un valore aggiunto anche per il turismo esperienziale e gastronomico, sempre più attratto dall’autenticità dei territori rurali. La sinergia tra agricoltura, cultura e turismo è considerata una delle chiavi per il rilancio della Valchiusella, un’area che, pur ricca di storia e tradizione, continua a soffrire le difficoltà legate allo spopolamento e alla marginalità economica.

Nel corso dell’incontro, docenti e imprenditori discuteranno anche di come i prodotti derivati dai prati stabili possano essere marchiati e valorizzati all’interno di circuiti di promozione enogastronomica e sostenibile, collegandosi ai percorsi regionali e nazionali del turismo lento e dell’agricoltura di qualità.

La giornata si concluderà con un dibattito aperto al pubblico, volto a raccogliere idee e proposte concrete per incentivare la collaborazione tra istituzioni, università e operatori locali. L’obiettivo è costruire un modello di sviluppo territoriale capace di preservare la memoria del passato e, allo stesso tempo, offrire nuove prospettive economiche alle comunità delle valli piemontesi.

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